DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
il capo di hamas Ismail Haniyeh a doha - qatar
Paura, ricatti, dubbi sui 212 ostaggi, un numero che continua a oscillare. Ma anche le mosse del Qatar, interprete di un’iniziativa diplomatica intensa. L’Emirato è il mediatore ideale con Hamas. Primo: c’è un antico legame, con i riferimenti comuni alla Fratellanza Musulmana. I qatarini contano e vogliono contare di più nell’arena mediorientale. Dispongono di risorse, gareggiano con altri protagonisti dello scacchiere (Arabia, Emirati).
Secondo: diversi dirigenti palestinesi sono ospitati lì, c’è un canale diretto e immediato con le autorità locali. Terzo: ha versato somme gigantesche per consentire a Gaza di stare a galla, linfa che ha fatto comodo a Gerusalemme, un modo per evitare l’asfissia totale. Bilanciano l’influenza estremista dell’Iran.
il capo di hamas Ismail Haniyeh a doha - qatar
Quarto: il piccolo Stato può far valere la sua esperienza negoziale: ha ospitato le trattative tra gli Stati Uniti e i talebani, ha favorito lo scambio di prigionieri Usa-Iran, ha condotto missioni su casi complicati (come il recupero di 27 bimbi ucraini in Russia).
Il Pentagono ha concesso al Qatar lo status di alleato speciale, un riconoscimento dei rapporti bilaterali rimarcati dalla presenza di caccia Usa nella base di al Udeid. Quinto: gli investimenti finanziari in Occidente pesano, idem per le forniture energetiche, è agevole decidere in un’entità governativa ristretta che non deve dare spiegazioni. E la tv Al Jazeera , sede a Doha, diffonde il messaggio.
IL PORTAVOCE DI HAMAS OSAMA HAMDAN
La diplomazia, specie quella più vicina a Hamas, ha esercitato pressioni per la liberazione dei civili. Sono numerosi i minori, gli anziani, le persone in grande difficoltà, compresi alcuni feriti. […] Il movimento è consapevole di poter utilizzare gli ostaggi non combattenti nella guerra di propaganda, dimostrando di fare concessioni mentre l’avversario interpreta la linea dura.
La scelta delle due americane restituite ai familiari è evidente. Sui prigionieri militari, invece, hanno detto che sono moneta di scambio con i detenuti nelle carceri dello Stato ebraico e non accettano di discuterne fintanto che proseguiranno i raid. La retorica di guerra nasconde preoccupazioni per quello che potrebbe avvenire.
guerra hamas-israele - gli schieramenti -la stampa
Chiamata a gestire un numero alto di ostaggi, forse oltre i piani, Hamas prova a guadagnare tempo. I portavoce sottolineano che non tutti sono nelle loro mani, occorre individuarli bussando alla porta di altre fazioni e gruppi autonomi che avrebbero rastrellato le persone il 7 ottobre.
Una dispersione confermata da Israele, con la sua intelligence chiamata a raccogliere informazioni su nascondigli e vivandieri, mentre lo Stato Maggiore è assorbito dai preparativi di una possibile operazione terrestre. […]
terroristi di hamas sparano contro i partecipanti del festival supernova in fuga 3attacco di hamas al kibbutz di be eri 3gli israeliani recuperano frammenti di ossa al kibbutz di be eri esplosione all ospedale al alhi di gaza 3 feriti all ospedale al alhi di gaza terroristi di hamas sparano contro i partecipanti del festival supernova in fuga 5
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