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LA DIPLOMAZIA DELLE FIRST LADY NON SERVE A UNA MAZZA – LA LETTERA DI MELANIA TRUMP A PUTIN IN DIFESA DEI BAMBINI UCRAINI E LE MISSIVE SPEDITE PRIMA DA OLENA ZELENSKA E POI DA EMINE ERDOGAN ALL’EX MODELLA SLOVENA NON HANNO SORTITO ALCUN RISULTATO – IN QUESTO MONDO DOVE DITTATORI E UOMINI FORTI GIOCANO A CHI CE L’HA PIÙ GROSSO, LE MOGLI SONO CONFINATE A UN RUOLO MARGINALE. NIENTE DI PARAGONABILE ALLA DIPLOMAZIA PARALLELA PORTATA AVANTI DA ELEANOR ROOSEVELT E…
Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
PUTIN REGALA UN PALLONE A TRUMP
L’ hanno battezzata «spouse diplomacy», la diplomazia delle spose. Ma ad essere veramente speciale è il mezzo di comunicazione scelto.
Nell’arco di un mese, ben tre first lady hanno riscoperto il fascino discreto della lettera vergata a mano, per dire la loro nelle relazioni internazionali dei rispettivi Paesi. […]
Tutto è iniziato a Ferragosto, al vertice di Anchorage.
LA LETTERA DI MELANIA TRUMP A VLADIMIR PUTIN
Incontrando Vladimir Putin, Donald Trump gli ha consegnato una «lettera di pace» in cui la moglie Melania faceva appello a quelli che in America chiamano «the better angels» i migliori angeli del capo del Cremlino, ammesso che ne abbia, implorandolo come genitore a «proteggere l’innocenza dei bambini».
[…] lettera non conteneva riferimenti all’invasione dell’Ucraina, nessun accenno alla morte di oltre 700 bambini nei bombardamenti e tantomeno alla deportazione in Russia di 20 mila bimbi ucraini, strappati a forza alle loro famiglie. Invece, vaghi eufemismi, in un linguaggio mieloso e allusivo: «Ogni bambino ha gli stessi sogni silenziosi nel cuore: amore, opportunità e sicurezza dal pericolo.
Ma nel mondo di oggi, alcuni bambini sono costretti a sorridere silenziosamente, indifferenti alle tenebre intorno a loro. Signor Putin, lei da solo può restituire loro un melodico sorriso».
VOLODYMYR ZELENSKY CONSEGNA A DONALD TRUMP LA LETTERA DELLA MOGLIE OLENA
Putin ha preso la lettera con una certa condiscendenza, l’ha aperta e letta all’istante, ma né lui né lo staff del Cremlino hanno mai fatto alcun commento ufficiale.
A chiamare le cose col loro nome, ci ha pensato qualche giorno dopo Olena Zelenska, che a sua volta ha affidato al marito Volodymyr una lettera per Melania. Il presidente ucraino l’ha consegnata nello Studio Ovale a un Trump sorpreso e visibilmente soddisfatto. Del contenuto si sa poco, tranne che Zelenska ha ringraziato la first lady americana per aver attirato l’attenzione sul destino dei bambini ucraini rapiti dai soldati russi.
volodymyr zelensky e la moglie olena al vertice nato di vilnius 1
Ma non è finita lì. A fine agosto, Melania Trump ha infatti ricevuto un’altra lettera, questa volta da Ankara. Era di Emine Erdogan, consorte del presidente turco Recep Tayyip […] «Confido che l’importante empatia dimostrata per i bambini uccisi o rapiti in Ucraina, sarà estesa a Gaza, dove 62 mila civili innocenti, di cui 18 mila bambini, sono stati brutalmente uccisi in meno di due anni».
[…] Non è la prima volta che una first lady americana lancia una diplomazia parallela. Eleanor Roosevelt fu campionessa dei diritti civili e paladina del New Deal. John Kennedy fece della moglie Jacqueline un formidabile strumento del «soft power» americano.
Dopo l’assassinio di Dallas, Jackie scrisse una lettera personale al leader sovietico Nikita Krusciov, ringraziandolo per aver mandato un suo rappresentante ai funerali e invitandolo a proseguire il lavoro iniziato insieme al marito per evitare che il mondo esplodesse nell’apocalisse nucleare. Nancy Reagan cercò di accelerare la fine della Guerra Fredda anche attraverso il rapporto con Raissa Gorbaciova, mentre Hillary Clinton e Laura Bush furono attive nel promuovere i diritti delle donne in America e nel mondo.
Ma è la prima volta che una first lady ha per marito un presidente col testosterone a mille e completamente ammaliato da uomini forti e dittatori.
Questo mette la signora Trump nella posizione di poter «surrogare» The Donald, offrendone un lato più gentile e meno arcigno. Ma, allo stesso tempo, conferma la marginalità del ruolo nel quale Melania è confinata e si auto-confina.
A parte un sorriso sornione sulla faccia di bronzo di Putin, la lettera o, meglio, le lettere delle «prime signore» non hanno avuto alcun effetto. In Ucraina e a Gaza i bambini continuano a morire.
nancy e ronald reagan ospedale
jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962 (13)
INSEDIAMENTO DI DONALD TRUMP 2025 - GEORGE E LAURA BUSH - FOTO LAPRESSE
hillary clinton
emine erdogan melania trump 1
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