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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
Merkel indica la via a Putin con dietro Renzi.
Nella fase più acuta della crisi dei debiti sovrani e dell’euro, Wolfgang Schaeuble prese una decisione delle sue: creativa ma solida. Decise che i funzionari delle ambasciate andavano bene per i rapporti in tempi di pace, ma che per essere informato sulla guerra totale dei mercati contro la moneta unica e contro gli anelli deboli dell’Europa, doveva affiancare ai diplomatici dei super esperti economici e finanziari.
Schaeuble mandò uomini e donne del suo ministero nelle capitali dei Paesi in crisi come la Spagna, l’Italia o la Grecia; fedelissimi che stilano ad oggi rapporti frequenti sullo stato di avanzamento delle riforme e degli aggiustamenti economici, tecnici che conoscono a fondo non solo i numeri, ma anche il funzionamento delle leggi.
Gli uomini di Schaeuble sono abituati a martellare ministri e dirigenti dei ministeri chiedendo persino conto dei decreti attuativi. A volte, danno anche consigli: tempo fa prepararono un rapporto per il dicastero dell’Economia sui costi delle elezioni italiane e su quanto si potrebbe risparmiare accorpando i giorni o attraverso altre piccole accortezze organizzative.
Dunque, se il tedesco ha detto ieri all’omologo italiano Pier Carlo Padoan «non vorrei essere nei suoi panni», è perché sa di cosa parla, sa che agisce in un Paese che ha una montagna di impegni da affrontare per tornare competitivo. Non è una minaccia: è un’attestazione di stima verso un collega che il politico cristianodemocratico rispetta da tempo. Quanto fatto finora dall’Italia, ha aggiunto infatti il tedesco, «va nella giusta direzione».
Da un po’ di tempo, però, anche ad altri livelli istituzionali, dal presidente della Repubblica Joachim Gauck in giù, la Germania sta aumentando la pressione sui suoi interlocutori italiani per ottenere dettagli maggiori sulla tabella di marcia delle riforme: sono abituati ad ignorare gli annunci e temono che l’Italia si fermi di nuovo.
Monti a colloquio con Wolfgang Schaeuble
E forse, alla luce delle elezioni anticipate di cui si vocifera di nuovo da settimane, non hanno tutti i torti. In camera caritatis, poi, Schaeuble ha rivolto parole di grande elogio verso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ne ha ricordato il ruolo di interlocutore di primo piano con l’Europa nei momenti più drammatici degli ultimi anni, di uomo di grande equilibrio. E’ chiaro che Berlino seguirà con grande attenzione anche quella partita, se davvero si aprirà anticipatamente, all’inizio dell’anno prossimo. E non senza ansia.
Berlino, ovviamente, ha anche le sue priorità, ha una sua scaletta di misure che l’Italia dovrebbe approvare in fretta per diventare più competitiva e per attirare di nuovo investimenti stranieri. Per gli imprenditori tedeschi una priorità cui il governo italiano dovrebbe mettere mano sono ad esempio i tempi mostruosamente della giustizia civile e la mole di burocrazia che si abbatte su qualsiasi azienda voglia fare affari ma anche assunzioni in Italia. E pare che Renzi, nei colloqui con i tedeschi, abbia dato rassicurazioni sia sull’intenzione di mettere mano ai tempi insopportabilmente lunghi per ottenere un responso dei tribunali civili, sia sulla sburocratizzazione.
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