LA “GUERRA DEI ROSES” DI TONY E HEATHER PODESTA - IL DIVORZIO TRA I VELENI DELLA SUPERCOPPIA LOBBISTA, AMICA DEI CLINTON E DI OBAMA, FA TREMARE I POTENTI DI WASHINGTON

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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

Quando finisce un amore è un conto, ma quando finisce il matrimonio tra i due lobbisti più potenti di Washington, il potere americano trema. Soprattutto se litigano, usano l'abilità nelle relazioni pubbliche per combattersi, e fanno girare carte che rischiano di imbarazzare chiunque li abbia frequentati.

I protagonisti di questa «War of the Roses» sono Tony e Heather Podesta, fino a pochi mesi fa i più grandi manovratori di Washington. Lui è nato a Chicago settant'anni fa, ha studiato al Mit e condotto campagne elettorali da Eugene McCarthy e Ted Kennedy, prima di fondare la compagnia di lobby più nota nella capitale. Suo fratello John è stato capo dello staff nella Casa Bianca di Bill Clinton, ed è appena tornato a fare il consigliere di Obama. Quando si sono incontrati, Heather era una bella ragazza trentenne appena uscita dal suo secondo matrimonio fallito.

Durante il primo appuntamento Tony l'aveva portata all'opera, e lungo la strada si erano fermati a casa sua, dove lui le aveva mostrato la straordinaria collezione d'arte: «Non so perché, ma ho solo quadri dove le donne non hanno la testa». Il giorno dopo lei aveva mandato un biglietto di ringraziamento, firmato così: «Una donna con la testa». Si erano innamorati e sposati, davanti a testimoni come la speaker della Camera Nancy Pelosi, con pranzo cucinato dai due celebrity chef Roberto Donna e Kaz Okuchi.

Avevano messo insieme le forze, facendo del Podesta Group la lobby più in voga nell'era Obama. «Chi vuole fare qualcosa a Washington - diceva lo slogan - deve venire da noi». Avevano comprato una casa da 6 milioni di dollari sopra Massachusetts Avenue, che si sommava a quelle in Virginia, Australia e Venezia. Nel 2013 lui ha guadagnato 13 milioni di dollari e lei 4, facendo lobby per aziende come Lockheed Martin o Wells Fargo.

Il rapporto si è incrinato nel 2012, e un mese prima della rielezione di Obama si sono separati. Ora lei vuole metà dei beni, ha bloccato le opere d'arte e cambiato i lucchetti alla casa di Venezia, mentre lui sostiene che dovrebbe sparire senza pretese. Le ha pure pagato metà di una nuova casa, senza sapere che Heather aveva già una relazione col produttore cinematografico Stephen Kessler.

Lei sta cercando di rovinargli anche il business, facendogli concorrenza: «Ci vuole un Podesta - dice - per abbattere Podesta». Tony ha deciso di difendersi usando le relazioni pubbliche, ma questo ha comportato il passaggio delle carte del divorzio ai giornali: «Prima di conoscermi - si legge - guadagnava 55.000 dollari l'anno ed era niente». Per il terrore dei potenti di Washington, che così rischiano di passare dalla pagina degli editoriali del Post, a quelle dei pettegolezzi.

 

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