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Tommaso Labate per "Pubblico"
«Verità ». «Coraggio».«Realtà ». Sono queste le tre parole che stanno valutando nella war room che si occupa della campagna delle primarie di Pier Luigi Bersani. E dall'analisi di queste tre parole verrà fuori la formula magica con cui il segretario del Pd risponderà all'«adesso» di Matteo Renzi e all'«oppure» di Nichi Vendola.
Nella cerchia ristretta del leader democratico si godono i nove punti di vantaggio che il sondaggio citato dal Tg3 attribuisce a «Pier Luigi». E soprattutto quell'ultima risalita di tre punti che, comunque, ancora non risente degli «effetti benefici dell'assemblea di sabato». Anche se, come avverte Matteo Orfini, « difficilmente è una partita che si chiuderà al primo turno».
Ma l'attenzione di tutti i bersaniani, a cominciare dal diretto interessato, è concentrata sul confezionamento del «discorso della piazzola» con cui domenica prossima, direttamente dall'area di servizio di famiglia di Bettola, il segretario si presenterà ai militanti.
Ci stanno lavorando in tanti. Da Stefano Di Traglia a Miguel Gotor, passando per Roberto Speranza. Ma, caso inedito, per la prima volta è il segretario a condurre le danze. Selezionando accuratamente i tasti di un discorso che sarà , ha detto ai suoi, «molto personale e intimista». La direttrice l'ha tracciata direttamente Bersani. Ripetendo alla squadra, senza troppi giri di parole, che «io non sono come Renzi, cresciuto a pane e comunicazione. Ma una mia storia ce l'ho. E, per la prima volta, voglio raccontarla».
Tra gli episodi con cui Bersani potrebbe condire il «discorso della piazzola» c'è la storia di suo fratello, che fa il medico, già accennata nel libro-intervista «Per una buona ragione», scritto con Miguel Gotor e Claudio Sardo. «Per evitare imbarazzi e conflitti d'interessi con me, che stavo nella giunta regionale dell'Emilia Romagna, mio fratello medico ha sempre rifiutato di fare il concorso per primario nella nostra regione. E s'è trasferito in Lombardia...». E poi, ancora, a Bettola ci sarà spazio anche per il racconto della piazzola della famiglia Bersani. E «di mia mamma, che appuntava su un quadernino le entrate e le spese...».
Tra i suoi c'è chi scommette che, nel racconto di se stesso, «Pier Luigi» troverà il modo di infilare anche le sue passioni musicali. E non si tratta tanto di citare la sua arcinota passione per Vasco Rossi. Quanto quella, meno nota, per «Tumbling dice», il pezzo dei Rolling Stones che ascolta a tutto volume quando sta da solo in macchina.
Sempre che non racconti di quella volta in cui, dopo aver giurato da vicepresidente della giunta regionale emiliana, corse in giacca e cravatta verso lo stadio di Milano in San Siro, dove c'era il concerto di Bob Marley. E la gente, vedendolo vestito di tutto punto, l'aveva scambiato per un infiltrato della polizia in mezzo alla folla, «dove giravano molte canne...»
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