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DONALD, SCANSATI! MACRON PROVA A SCAVALCARE TRUMP NELLE TRATTATIVE DI PACE SULL’UCRAINA E, DOPO TRE ANNI, RIATTIVA I CANALI CON MOSCA: PUTIN SI È DETTO FAVOREVOLE A UN COLLOQUIO CON IL TOY BOY DELL’ELISEO – IL RISCHIO È CHE “MAD VLAD” UTILIZZI IL PRESIDENTE FRANCESE PER SPACCARE ULTERIORMENTE IL FRONTE DELL’UE, SOPRATTUTTO ALLA LUCE DELLE DIVISIONI TRA PARIGI E BERLINO: IL “FINANCIAL TIMES” HA RIVELATO CHE, NELLE ORE CONCITATE DEL CONSIGLIO EUROEPO, MACRON HA “TRADITO” MERZ E, INSIEME A GIORGIA MELONI, HA AFFOSSATO LA PROPOSTA DI UTILIZZARE GLI ASSET RUSSI PER AIUTARE KIEV – A MIAMI È STALLO NELLE TRATTATIVE SEPARATE DI RUSSI E UCRAINI CON GLI AMERICANI...

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1. MIAMI, SI TRATTA A OLTRANZA LO ZAR APRE A MACRON “PRONTO A UN COLLOQUIO”

Estratto dell’articolo di Monica Perosino per “La Stampa”

 

emmanuel macron vladimir putin

[…]  Ieri, mentre a Miami si consumava il terzo giorno di colloqui tra Stati Uniti e Ucraina sul piano di pace, Mosca alzava un altro muro. Le proposte arrivate da Kyiv e dall'Ue sono «poco costruttive», e destinate a essere «inaccettabili», ha detto l'inviato speciale del Cremlino, Kirill Dmitriev, negli Stati Uniti per incontrare gli americani.

 

A scandire la linea russa è il consigliere presidenziale Yury Ushakov, che da Mosca chiarisce tempi e metodo: Dmitriev rientrerà nelle prossime ore per riferire direttamente a Vladimir Putin, poi il Cremlino «svilupperà la propria posizione».

 

Friedrich Merz Steve Witkoff Jared Kushner a Berlino - foto lapresse

Il perimetro, però, è già tracciato: la Russia intende attenersi «a quanto concordato ad Anchorage e in altri incontri con gli Stati Uniti», lasciando intendere che ogni tentativo di rimettere in discussione i punti-obiettivo di Mosca è destinato a naufragare. Washington prova a tenere insieme i fili senza molto successo.

 

L'amministrazione americana insiste sul fatto che esistono «punti di sovrapposizione» tra le parti, ma ammette che i nodi più duri – territori e sicurezza – sono stati rinviati. Si è valutato anche un possibile formato trilaterale Usa-Ucraina-Russia, almeno a livello tecnico, con l'obiettivo minimo di sbloccare scambi di prigionieri. Ma, anche in questo caso, il tentativo americano è caduto nel vuoto: un incontro trilaterale «non è al momento preso in considerazione», ha detto Ushakov.

 

vladimir putin emmanuel macron.

Così, in una Miami trasformata in velleitaria città della diplomazia, le trattative sono proseguite senza cambiare assetto: dopo aver celebrato come «costruttivi» i primi colloqui con gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, Dmitriev è rimasto in Florida per proseguire il dialogo. Così ha fatto, a qualche chilometro di distanza, il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov.

 

[…]  I nodi da sciogliere sono ormai noti, a partire dal destino delle ultime porzioni di Donetsk ancora sotto il controllo degli ucraini e le garanzie di sicurezza, compreso il possibile dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina una volta raggiunto il cessate il fuoco. Ushakov lo ha detto chiaramente: «Le disposizioni che europei e ucraini hanno introdotto non migliorano sicuramente il documento e non aumentano la possibilità di raggiungere la pace».

 

emmanuel macron donald trump giorgia meloni foto lapresse

In questo pantano diplomatico è stato il presidente Macron ad agitare le acque. Nella notte di giovedì, nelle concitate ore che hanno visto emergere l'intesa Ue sul debito comune per sostenere l'Ucraina, il presidente francese aveva spiegato che, in caso di fallimento della mediazione americana in Florida, sarebbero stati gli europei a dover parlare con il Cremlino.

 

Quel passaggio della sua conferenza stampa, accolto con un po' di distrazione in Europa, ha invece fatto breccia a Mosca. «Putin è pronto al dialogo», ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. E in poche ore, lo scenario dei negoziati sull'Ucraina da qui alle prossime settimane è cambiato.

 

Nella strategia europea, la novità avrebbe una portata dirompente. La ragione della svolta di Macron dopo oltre 3 anni di silenzio, stanno nella volontà di avere un posto in prima fila nei negoziati, vista la convinzione che la sicurezza dell'Ucraina riguarda l'intero continente. Una mossa per evitare che il negoziato venga gestito quasi esclusivamente dagli Stati Uniti, con l'Europa relegata a un ruolo di spettatrice. […]

 

2. VLADIMIR SFRUTTA EMMANUEL

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

EMMANUEL MACRON VLADIMIR PUTIN

I commentatori di Stato esultano per le indiscrezioni del Financial Times su una rottura tra Francia e Germania sugli asset

Il ritorno del peccatore Macron?», si chiede qualcuno.

 

E in quel punto interrogativo c'è tutto lo stupore di Mosca per le ultime mosse del presidente francese che, visto dalle torri del Cremlino, sarebbe tornato a più miti consigli proprio come il "figliol prodigo".

 

Non solo il presidente francese venerdì si è detto pronto a riprendere il dialogo con Vladimir Putin in quella che dal Cremlino è stata vista come una presa di distanza dagli integralisti europei che sostengono che parlare con la Russia voglia dire legittimarla.

 

Ma ieri, stando a uno scoop del Financial Times molto commentato in Russia, si è anche scoperto che sarebbe stato proprio il leader dell'Eliseo a bloccare il piano del cancelliere tedesco Friedrich Merz di usare gli asset russi congelati nella Ue per finanziare Kiev.

 

emmanuel macron friedrich merz foto lapresse

Una doppietta che rischia di provocare divisioni nell'Unione europea nonché un'aperta frattura nel suo motore franco-tedesco che di certo non dispiacciono al Cremlino.

 

[…]  Non a caso nel confermare la disponibilità di Putin al dialogo, il portavoce Dmitrij Peskov ha ricordato le sue parole nella conferenza stampa di fine anno: «Siamo pronti a lavorare con l'Europa… ma su un piano di parità, nel rispetto reciproco. Lavoreremo insieme e ci svilupperemo. Se ciò non accadrà, l'Europa scomparirà gradualmente».

 

emmanuel macron donald tusk giorgia meloni consiglio europeo

Un messaggio che non lasciava scampo: o la cooperazione con la Russia o la fine dell'Europa. E che, secondo alcuni commentatori russi, Macron sembrerebbe aver colto.

 

«Quindi che cosa sta succedendo?», si è chiesto ad esempio il canale Telegram Mig41, vicino alla Difesa russa. «Il francese Macron ha probabilmente capito dove stanno andando le cose tra Russia e Stati Uniti e ora sta cercando di essere il primo a salire sull'ultimo vagone del treno dell'amicizia tra Europa e Russia che sta per partire».

 

Mentre il politologo falco Sergej Markov si è rallegrato per il «tradimento» di Merz, come lo ha definito il quotidiano britannico: «La Francia sta capendo che tutto potrebbe finire con il Quarto Reich in Europa».

 

emmanuel macron friedrich merz. foto lapresse

Certo, c'è anche chi invita a non cadere in facili entusiasmi o «perverse allucinazioni», soprattutto dopo che l'Eliseo, davanti alla disponibilità di Putin, ha fatto sapere che qualsiasi eventuale conversazione dovrebbe avvenire a determinate «condizioni»: «in piena trasparenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i partner europei» e col solo obiettivo di «promuovere una pace solida e duratura».

 

[…]

 

Non è la prima volta, del resto, che Macron cerca il dialogo con Mosca. Aveva più volte chiamato Putin nei primi mesi del conflitto in Ucraina, ma visto che non portava a nulla, dopo il settembre del 2022, era passato all'estremo opposto diventando uno dei suoi più espliciti avversari.

 

vladimir putin emmanuel macron

Ciononostante, il primo luglio scorso, dopo una pausa di tre anni e mezzo, lo aveva ricontattato per discutere del nucleare iraniano. Anche quell'apertura era stata infruttuosa anche perché a Mosca era chiaro che Macron fosse isolato.

 

Tanto che un diplomatico russo allora aveva commentato: «Se Macron non riesce nemmeno a catturare l'attenzione dei francesi, perché noi russi dovremmo ascoltarlo?». Interrogativo, e dubbi, che restano immutati.

VOLODYMYR ZELENSKY - KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZemmanuel macron vladimir putin emmanuel macron steve witkoff. foto lapresse Steve Witkoff Jared Kushner e Giorgia meloni a berlinovolodymyr. zelensky steve witkoff foto lapresse vladimir putin emmanuel macron giuseppe conte