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IL GOVERNO BALLA IL TOGA TOGA – È DIVENTATO UN CASO LA DATA DEL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: MELONI VUOLE ANDARE AL VOTO IL PRIMA POSSIBILE, PERCHÉ IL FRONTE DEL “NO” GUADAGNA CONSENSI CON IL PASSARE DELLE SETTIMANE. MA C’È UN PROBLEMA TECNICO: OCCORRE RISPETTARE L’INTERVALLO DI TRE MESI DAL DECRETO DEL QUIRINALE CHE INDICE LA CONSULTAZIONE POPOLARE, ALTRIMENTI SI RISCHIANO RICORSI – L’IPOTESI PIÙ QUOTATA È QUELLA DEL 29 MARZO – OGGI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVERÀ LA NORMA CHE MODIFICA DA UNA A DUE LE GIORNATE DI VOTO…

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Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

giorgia meloni carlo nordio

 Quando si vota? Sulla data del referendum si è aperta una disquisizione giuridica che oggi investirà anche il Consiglio dei ministri, chiamato a esprimersi sui tempi del decreto che dovrà essere emanato dal presidente della Repubblica per indire la consultazione.

 

Ma a giudicare dalle chat di governo — in cui ciascuno annuncia una data diversa — la decisione ancora non c’è. Nel Cdm di oggi si procederà solo alla norma che modifica da una a due, domenica e lunedì, le giornate di voto.

 

carlo nordio sergio mattarella

[...] Il ministro Carlo Nordio ha annunciato che si voterà a marzo. Ed è diffusa la voglia di far presto. Anche perché i boatos della maggioranza fanno filtrare sondaggi molto favorevoli ai sì. A credergli, se si votasse ora, ci sarebbero 10 punti a favore della riforma. Un distacco che gli aruspici dei sondaggi temono possa assottigliarsi per l’eventuale scontento che potrebbero provocare nell’elettorato alcune misure della manovra.

 

[...]  Ma ci sono due problemi. Il primo è il timore di ricorsi, sollevato dal Viminale, qualora non venisse rispettato l’intervallo di tre mesi dal decreto di indizione. La data perfetta per non avere ricorsi e grane sarebbe il 29 marzo, la Domenica delle Palme che precede Pasqua. O quella precedente.

 

carlo nordio matteo piantedosi giorgia meloni – foto lapresse

Ma si esplora un’alternativa ravvicinata. Che sembrava a portata di mano fino al 19 dicembre, quando 15 cittadini hanno depositato presso la Cassazione un nuovo quesito (più ricco di citazioni delle modifiche costituzionali) sulla riforma che potrebbe far slittare i tempi. Non hanno ancora le 500mila firme, ma si appellano ai comitati per un sostegno a raccoglierle. [...]

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