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DOPO LE BANCHE, GLI AFFITTI BREVI: SULLA MANOVRA BY GIORGETTI-PERROTTA È SCONTRO CONTINUO – FORZA ITALIA E LEGA SULLE BARRICATE PER L’AUMENTO DELLA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI BREVI DAL 21 AL 26%, COMPARSO A SORPRESA NELLA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO: “BLITZ NON CONCORDATO” – SALVINI CONTINUA A FARE RUMORE SULLA TASSA CHE COLPISCE LE BANCHE: “DEVONO PAGARE 5 MILIARDI. E SE SI LAMENTANO SARANNO 6 O 7”. SCATENANDO IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA (“AMMINISTRATORE” DI UN PARTITO IL CUI AZIONISTA DI MAGGIORANZA, LA FAMIGLIA BERLUSCONI, HA IL 30% DI BANCA MEDIOLANUM) – I MINISTRI TRATTANO A OLTRANZA SUI TAGLI CON LA RAGIONIERA DELLO STATO, DARIA PERROTTA, CHE RESTA IRREMOVIBILE: “PER ME È CHIUSA”
Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “La Stampa”
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse
Prima che il «miracolo» evocato da Giancarlo Giorgetti possa dirsi compiuto serviranno ancora alcune settimane. Intanto la manovra attesa in Parlamento - dopo il bollino della Ragioneria dello Stato e la firma del Quirinale - è già tornata ostaggio delle tensioni di maggioranza.
A scatenarle, stavolta, non c'è solo il contributo chiesto alle banche e inviso a Forza Italia, ma anche l'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26 per cento, comparso a sorpresa tra i 137 articoli della legge di bilancio. Una misura che - come accade di rado - finisce per unire azzurri e leghisti. I forzisti parlano di «stangata» sul comparto turistico, la Lega denuncia un errore che «colpisce la domanda interna».
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani foto lapresse
Dal ministero arrivano rassicurazioni: la nuova aliquota riguarderà solo gli intermediari immobiliari, non i privati. Ma l'incendio politico è ormai divampato. Antonio Tajani e Matteo Salvini decidono di farsi sentire. Il ministro degli Esteri, è contrariato ma fiducioso: «C'è tutto il tempo per correggere», dice […].
Tant'è che da FI parlano apertamente di «blitz non concordato». Il leader della Lega, invece, affonda: «Non mi sembra un buon modo per aiutare l'iniziativa privata.
La manovra dovrà passare per il Parlamento, serve a questo». Dalle file di FdI prova a sminare Gianluca Caramanna: «I gestori saranno tutelati».
Ma a Palazzo Chigi restano fermi: «I saldi non cambiano, i testi restano quelli», tagliano corto i tecnici. Il testo, a meno di sorprese, approderà in settimana al Senato. L'obiettivo è blindarlo già alla prima lettura, riducendo al minimo gli spazi di trattativa parlamentare.
A richiamare tutti alla calma ci pensa anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri ha definito la legge di bilancio «un momento travagliato e impegnativo», ricordando come le democrazie «trovino sempre un punto di approdo». Parole che, attorno alla premier, vengono lette come un invito alla misura.
Giorgia Meloni tenta di dare l'esempio annunciando una spending review per la Presidenza del Consiglio: tagli a consulenze, auto blu e spese di rappresentanza per un risparmio di 50 milioni l'anno. Mossa simbolica, che però non basta a calmare gli alleati.
tassa sugli extraprofitti delle banche
I ministri - in particolare Alessandro Giuli, Francesco Lollobrigida, Tommaso Foti, Andrea Abodi e Anna Maria Bernini - sono infatti alle prese con il disperato tentativo di rimodulare i tagli imposti dall'algoritmo elaborato dalla Ragioniera generale dello Stato, Daria Perrotta.
Già nell'anticamera del Cdm di venerdì, gli staff dei dicasteri avevano contestato «un metodo ottuso» che non tiene conto del peso politico delle scelte di via XX Settembre.
Le trattative vanno avanti a oltranza, fino a notte fonda.
giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
Si fanno e disfano le tabelle che elencano fondi e programmi. Perrotta resta quasi irremovibile, nonostante il mandato della premier a mediare: «Per me è chiusa», ripete a chi chiede margini.
[…]
Come se non bastasse, le braci dello scontro con le banche tornano ad ardere. Mentre l'Abi tratta con il Mef, è Salvini a rinfocolarle, al Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio: «Le banche devono pagare 5 miliardi. E se si lamentano saranno 6 o 7, perché è una roba che non si può sentire».
«A parte che non c'è un solo partito al governo, ce ne sono tre. Quindi non è che uno decide per gli altri», replica Tajani, che predilige la calma: «Non credo si debba avere un atteggiamento punitivo».
A provare a spegnere il fronte leghista è Fratelli d'Italia, con Galeazzo Bignami: «Stiamo creando le condizioni perché le banche abbiano un co-interesse, con un abbassamento dal 40 al 28 per cento della misura di prelievo».
Meloni osserva. Sa che la manovra è un banco di prova della solidità della coalizione e non intende riaprire il cantiere delle coperture. Ma la spaccatura è evidente. Le opposizioni colgono l'occasione: «Questa manovra è figlia di nessuno - attacca il Pd - I partiti di maggioranza stanno prendendo le distanze da norme che aumentano le tasse e non offrono alcuna visione».
giancarlo giorgetti foto lapresse
Affondano anche Iv, Azione e Più Europa. La stoccata finale però arriva da Giuseppe Conte - «Il governo peggiora la Fornero» - che assieme ai sindacati denuncia una stretta sulle pensioni minime: i 20 euro in più solo agli over 70, niente proroga per Quota 103 e Opzione donna. Difficile, insomma, vederci un miracolo.
la cedolare secca chiarimenti
tassa sugli extraprofitti delle banche
giorgia meloni giancarlo giorgetti antonio tajani foto lapresse
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