FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Estratto dell’articolo di Roberto De Ponti per il “Corriere della Sera”
Dario Nardella, il Pd di Elly Schlein è uscito malconcio dalle Amministrative. […] Perché perdete?
«I motivi sono tanti, dobbiamo imparare la lezione».
E qual è la lezione?
«La lezione è che noi non dobbiamo mai smettere di essere un partito che fa dei contenuti e del rapporto con i cittadini la propria filosofia. Dobbiamo abbandonare un riformismo solo di palazzo e vivere immersi nella società rilanciandoci su proposte forti e comprensibili».
L’effetto Schlein si è fatto sentire, ma non nel modo che immaginavate.
«Se una squadra di calcio, per evitare la retrocessione, cambia l’allenatore in corsa, è impensabile che dopo poche partite possa essere subito da scudetto. Serve tempo».
Dario Nardella e Stefano Bonaccini
[…] Ha parlato di proposte forti e comprensibili. Un esempio?
«Una battaglia vera sul tema della casa, che interseca tante questioni sociali: il caro affitti, il rapporto tra residenza e turismo, i tassi di interesse sui mutui, i consumi energetici, gli alloggi universitari, le opportunità da dare alle giovani coppie. Dobbiamo rilanciare un protagonismo del Pd che ancora non è emerso».
Tranne che a Vicenza.
«Infatti. Lì, Giacomo Possamai ha basato la sua proposta su un forte civismo dei contenuti e non sulla politica dei palazzi e delle ideologie».
[…] «Va detto: il Pd troppo spesso è apparso all’esterno, e non da quando c’è Schlein, come un partito di establishment, più preoccupato di gestire i personalismi interni che di lanciare ricette coraggiose e forti per il Paese. Credo che Schlein possa essere allo stesso tempo radicale nei contenuti, senza essere ideologica, e inclusiva nei metodi, senza cadere nella trappola del logoramento del segretario da parte delle varie correnti».
[…] Quindi è d’accordo con Romano Prodi, che ha dichiarato che «serve un riformismo che mobiliti il Paese su cose concrete».
«Ha ragione. Vinceremo solo se riusciremo a imporre al governo un’agenda politica sulle priorità del Paese». […]
Un Pd unito raramente si è visto. Perché stavolta dovrebbe essere così?
«Perché siamo all’ultima spiaggia. E questa volta lo sanno anche i maggiorenti che stanno a Roma».
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