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Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti
MICHELE EMILIANO - ELLY SCHLEIN
«Michele, ma tu da che parte stai?». Sottinteso: da quella di Conte o da quella del Pd? Comincia così una lunga telefonata tra Elly Schlein e Michele Emiliano. Toni ruvidi, stavolta, perché la leader del Pd è davvero imbestialita. Dopo le inchieste, le retate, le primarie saltate a Bari, l’addio dei 5 Stelle dalla giunta regionale, il governatore della Puglia, di mattina, ha provato a minimizzare: niente commissariamento del Pd locale.
E soprattutto niente azzeramento della giunta, ma solo il cambio di un paio di assessori. Cioè quelli che proprio non possono restare al loro posto, una perché indagata e col marito ai domiciliari, la dem (dimissionata) Anita Maurodinoia, e l’altra, la contiana Rosa Barone, perché il Movimento è uscito dal governo pugliese. Un’intenzione rivendicata da Emiliano in un’intervista all’HuffPost, che ha fatto perdere la pazienza a Schlein.
Anche perché è arrivata dopo un’altra intervista, sul Fatto, in cui il governatore diceva: «Farò quello che chiedono i 5 Stelle». Una doppietta decisamente sgradita al Nazareno. E qui si arriva alla telefonata, molto poco cordiale: «Michele, devi decidere da che parte stai. Io sono venuta a Bari, ho difeso la nostra comunità, ci ho messo la faccia, e tu dici che farai quello che chiede Conte? E che cambi solo 2 assessori?». Schlein pretende di più: parla di «azzeramento», che per la leader significa avvicendare almeno la metà dei 10 assessori pugliesi.
Nel colloquio Schlein lascia intuire un sospetto, che tra i fedelissimi è più che radicato. Cioè che il presidente pugliese stia giocando di sponda col capo dei 5S, che infatti ha strappato sì, ma poi in conferenza stampa se l’è presa col Pd nazionale, più che col governatore, per cui anzi ha speso parole al velluto. E dal quale poco dopo si è accomodato per un caffè, con tanto di «abbracci», raccontati da Emiliano. Altro dettaglio: il coordinatore regionale dei 5S, il deputato Leonardo Donno, ha fatto capire che il Movimento potrebbe rientrare in giunta: «L’assessorato alla legalità è un’opportunità per ripartire».
SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI
Schlein quindi vuole evitare di finire in una trappola, che forse si è già innescata. E cerca una mossa che oltre a ripulire il partito, le consenta anche mediaticamente di rispondere alle picconate del Movimento. Un rimpastino non basta. Ecco perché la segretaria, dopo la telefonata, ha fatto diffondere una nota dal Nazareno. Per rimarcare la richiesta a Emiliano di «tenere lontani trasformisti e transfughi», che nel Pd «devono trovare porte sigillate».
E per chiedere, senza equivoci, «un netto cambio di fase che non può tradursi in una mera sostituzione di chi è uscito». Il governatore, dopo essersela presa in privato (grande classico) con la stampa che avrebbe malinterpretato le sue parole, si è allineato: «Darò seguito alle indicazioni della leader». E nella chiamata ha aggiunto: «Sono del Pd, faccio quello che decide la segretaria».
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