E QUATTRO! LE MORTI SOSPETTE DELLE PROMESSE DEL RUGBY…

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Federica Angeli per "la Repubblica - Edizione Roma"

Si è schiantata ieri mattina alle sei contro un palo della luce la giovane promessa del Rugby Lazio Francesco Di Crosta, testimonial del Sei Nazioni. La sua immagine ha invaso fino a qualche settimana fa la città: immortalato, con la maglia numero 15, nei cartelloni mentre calcia un piazzato verso il Colosseo, era considerato un vero fuoriclasse.

L'incidente del ventenne è avvenuto in via Quasimodo, all'Eur, non lontano da casa sua. Inutile la corsa al Sant'Eugenio. La sua morte ha lasciato tutti sgomenti, anche perché Di Crosta, studente di Ingegneria con una passione smisurata per il rugby (era entrato nella Rugby Roma, al Tre Fontane quando era ancora un bambino e da qualche anno nella Rugby Lazio under 23), è il quarto giocatore a morire sulle strade della capitale
negli ultimi tre mesi.

Una vera e propria maledizione sembra essersi accanita sui giovani campioni di rugby. Il 10 marzo è deceduto in scooter Edoardo Marchione, 17 anni, un altro atleta della Lazio Rugby. Prima di lui Brendan Lynch, nazionale inglese di 26 anni in forza alla Capitolina, fu travolto in sella al suo motorino sul raccordo anulare. Ludovico Bruschini, anche lui di 26 anni, capitano della squadra dell'università Luiss, è stato invece investito sul lungotevere davanti al Palazzaccio mentre attraversava a piedi sulle strisce a gennaio.

Sgomento nel mondo sportivo. «Il presidente Alfredo Biagini, il consiglio direttivo, i dirigenti, gli allenatori, gli atleti e tutto lo staff della Lazio Rugby 1927 - scrivono in un comunicato - si stringono attorno alla famiglia Di Crosta in questo momento di dolore».

 

FRANCESCO DI CROSTA EDOARDO MARCHIONE BRENDAN LYNCH LUDOVICO BRUSCHINI