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DOPO IL CASO SALA A MILANO, ALTRA TEGOLA SUL PD NELLE MARCHE! – L’AVVISO DI GARANZIA RICEVUTO DAL CANDIDATO DEL CAMPO LARGO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE, MATTEO RICCI, NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA CHE RIGUARDA GLI AFFIDI PUBBLICI PER MURALES, FESTE E IL CASCO CELEBRATIVO DI VALENTINO ROSSI, FA EMERGERE DUBBI SULLA CANDIDATURA DELL’EX SINDACO DI PESARO – CONTE SI RISERVA DI “VALUTARE APPROFONDITAMENTE LE CONTESTAZIONI” PER “COMPRENDERE SE VI SIANO GLI ELEMENTI DI UNA CONDOTTA DISONESTA, CHE HA PORTATO A INDEBITI VANTAGGI PERSONALI” – SCHLEIN RASSICURA RICCI, CHE RUGGISCE: "IO NON C’ENTRO NIENTE” - ATTESO TRA UNA SETTIMANA L’INTERROGATORIO DAVANTI AI MAGISTRATI - I SOSPETTI PER I TEMPI DELL'INCHIESTA (I SONDAGGI DANNO RICCI IN VANTAGGIO) E PER QUELL'USCITA DEL MELONIANO ITALO BOCCHINO... - VIDEO
Giovanna Vitale per repubblica.it - Estratti
Prima di postare il video col quale ha dato notizia dell’avviso di garanzia, Matteo Ricci ha fatto due telefonate. La prima a Elly Schlein, la segretaria del suo partito. La seconda a Giuseppe Conte, capo del Movimento Cinquestelle: l’alleato necessario.
A entrambi ha detto più o meno la stessa cosa. Quella che poi ripeterà nella registrazione pubblicata sui social: «Sono sorpreso e amareggiato, ma sereno. Io non c’entro niente con questa storia, non mi sono mai occupato personalmente di affidamenti pubblici di lavori, mi sono sempre fidato dei miei collaboratori. E ho già chiesto alla procura di essere ascoltato, spero di farlo il prima possibile».
Dovrebbe avvenire mercoledì prossimo, fra una settimana esatta: una data spartiacque. Servirà a tutti, non soltanto a lui, per decidere se proseguire la campagna o battere in ritirata. Quest’ultima ipotesi presa subito in considerazione, anche se significherebbe cambiare cavallo in corsa, ricominciare tutto daccapo, a meno di due mesi dalle elezioni regionali. Comunque vada, una gara con handicap per il centrosinistra.
«Insieme a Ricci, che si è dichiarato estraneo ai fatti, stiamo affrontando la vicenda passo passo», trapela dal Nazareno. Schlein avrebbe rassicurato il “suo” candidato, all’insegna dell’aspettiamo e vediamo.
Sebbene di tempo ne sia rimasto davvero poco. E una risposta simile sarebbe arrivata da Conte, che poi sulle agenzie dirà di aver preso atto dell’inchiesta, riservandosi di «valutare approfonditamente le contestazioni» mosse all’eurodeputato del Pd «al fine di comprendere se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali». Il che sarebbe «incompatibile con i nostri principi e valori». Parole caute, assai diverse dall’attacco ad alzo zero sferrato contro il sindaco di Milano Beppe Sala. Lette dallo stato maggiore dem come un’apertura.
MATTEO RICCI MOSTRA L’AVVISO DI GARANZIA RICEVUTO
Certo è che nelle Marche, fra i sostenitori della compagine progressista, è l’ora dei sospetti. A balzare agli occhi non è solo la tempistica: un’indagine iniziata più di un anno fa che esplode, coinvolgendo Ricci — dato testa a testa nei sondaggi con il presidente uscente di stretta fede meloniana — giusto il giorno dopo l’indizione dei comizi elettorali che hanno fissato la data del voto.
E poi quelle dichiarazioni sibilline di Italo Bocchino, il direttore editoriale del Secolo spedito dai vertici di FdI a consigliare Francesco Acquaroli nella caccia a un difficile bis. «Ha governato bene e i cittadini non cambieranno la guida», aveva affermato il prezzemolino tv venerdì scorso, presentando il suo libro sulla destra a Pesaro, nella sede della provincia: «Affidopoli è una vicenda nella quale la condanna politica è forte e sicura».
Un riferimento chiaro all’inchiesta che, cinque giorni dopo, ha colpito l’avversario.
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
Congetture inconfessabili, tuttavia. Mentre l’intero centrosinistra è schierato a difesa della magistratura contro la riforma del governo sulla separazione delle carriere, nessuno può permettersi di gettare ombre. Né avanzare dubbi sull’operato dei pm. Non resta che sperare in un chiarimento veloce. Contando sul fatto che in 15 anni di amministrazione, un mandato come presidente della provincia e due da sindaco a Pesaro, Ricci non è stato mai neppure sfiorato da un’accusa penale. Anche per questo né il Pd, né il M5S gli hanno finora chiesto di fare un passo indietro. E tutto sommato, al netto della sofferenza per quella che ritiene un’ingiustizia, anche Ricci è tranquillo: male che vada resterà a fare il parlamentare europeo. Convinto che questa inchiesta finirà in una bolla di sapone.
SONDAGGIO MARCHE - MATTEO RICCI IN VANTAGGIO
giuseppe conte beppe sala
matteo ricci mostra l avviso di garanzia
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