DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Alessandro Barbera e Ilario Lombardo per ''la Stampa''
angela merkel ursula von der leyen
Patto di stabilità in soffitta. Regole sugli aiuti di Stato ammorbidite. E infine il rinvio della contestatissima riforma del Fondo salva-Stati. L’ultima prova del terremoto scatenato dal corinavirus sull’Unione europea si dovrebbe avere alla riunione di lunedì prossimo dei ministri finanziari della moneta unica.
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L’emergenza prenderà probabilmente il sopravvento su qualunque altro punto all’ordine del giorno. La riforma del Mes, benché all’ultimo miglio, è un tema troppo divisivo e lontano per essere discusso in questi giorni. Nel giro di tre settimane, dall’inizio dell’epidemia nel lodigiano, le regole e gli equilibri che avevano governato le istituzioni europee sono saltate.
emmanuel macron ursula von der leyen 5
Basti dire che la Commissione di Bruxelles ha già concesso all’Italia di raggiungere quest’anno il 3,3 per cento del rapporto deficit-Pil, ma sia a Bruxelles che a via XX settembre sanno bene che le cose andranno molto peggio di così: quella stima si basa su un’irraggiungibile ipotesi di crescita del Pil italiano di sei decimali.
Se le cose non andranno troppo male, sui tavoli circola una ipotesi attorno al 4 per cento. Il male minore per un Paese ad alto debito che pagherà carissimo lo stop imposto dall’epidemia. Nel governo quanto sta accadendo è motivo di ottimismo, perché non era scontato immaginare la Germania del deficit zero disposta ad accettare questa rivoluzione. Il clima è cambiato non appena l’epidemia ha passato il confine delle Alpi, la spinta di Emmanuel Macron ha fatto il resto.
Per Palazzo Chigi e Tesoro l’annuncio di Berlino di un piano da 550 miliardi di garanzie pubbliche è la prova che il clima è definitivamente cambiato, il lasciapassare perché ciascun partner faccia quanto necessario per evitare una crisi paragonabile (nelle dimensioni, non nelle caratteristiche) a quella del 2007-2008.
A voler semplificare si potrebbe dire che l’Europa divenuta epicentro globale del coronavirus gioca la partita della sua sopravvivenza in Italia sul lato sanitario, in Germania, su quello economico. La telefonata di giovedì tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Merkel è stato il passo formale verso il nuovo scenario. L’impegno sul fronte dell’emergenza riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità, e che ha reso l’Italia una sorta di avanguardia europea nel contenimento, ha messo in discussione la sottovalutazione degli altri Stati e scardinato le resistenze di Bruxelles.
La pupilla di Frau Angela, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen si è precipitata a offrire rassicurazioni e sostegno, ancor di più dopo la gaffe della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde che ha affossato la Borsa e il mercato dei titoli Stato italiani. I contatti di Conte con Von der Leyen sono quotidiani e insieme stanno dettagliando il pacchetto di aiuti che serviranno all’Italia per risollevarsi in un quadro di recessione continentale, ben sapendo che il destino dell’Unione è in mano all’Eurogruppo. Le prudenze di Bruxelles sono state abbattute grazie anche a una rete politico-tecnica di salvataggio.
Dopo l’infausto discorso di Lagarde - che aveva negato un ruolo di Francoforte per superare le fratture economiche all’interno del Continente - si sono mossi il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco e a Francoforte il rappresentante italiano nel board della Bce Fabio Panetta. Il ruolo più decisivo - e imbarazzante per Lagarde - l’ha svolto il capo economista di Francoforte Philip Lane, già governatore della Banca d’Irlanda ma soprattutto uomo vicinissimo a Mario Draghi: per chiudere l’incidente ha dovuto sostenere l’esatto contrario di quanto detto giovedì dalla numero uno.
Nel frattempo il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri stanno definendo priorità e metodo del piano. All’Eurogruppo saranno messi alla prova i rigoristi del Nord su un progetto - dice chi l’ha visto - senza precedenti. Conte non vuole sorprese. Avrebbe ottenuto l’impegno di personale di Macron, che sta vivendo una escalation del contagio simile alla nostra, ed è pronto a rispondere con misure eccezionali alla situazione eccezionale.
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