SCILIPOTI DEI PARA-GURI - DOV’ERA IL DEPUTATO AGOPUNTURISTA DURANTE IL VOTO AFFONDA BANANA? IN TRIBUNALE A MESSINA: “AVEVO UNA QUESTIONE... COME DIRE? PRELIMINARE” - E POI SPARA: “NON È CHE LÌ A MONTECITORIO SIAMO SOLO PER DIRE SÌ, O NO. NON È CHE TUTTO QUELLO CHE DECIDONO I VARI VERDINI O CICCHITTO È ORO COLATO IO HO LE MIE IDEE SU COME FAR USCIRE L’ITALIA DA QUESTA CRISI. MA SE LE MIE IDEE VENGONO SEMPRE IGNORATE, POSSO ANCHE RIVEDERE CERTE POSIZIONI, E GUARDARMI INTORNO...».

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Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

«Eccomi qua. Cos'è successo?».

Onorevole Domenico Scilipoti, lo sa bene cos'è successo.
«No, dico sul serio: cos'è successo di tanto grave?».

Va bene, se ha deciso di fare quello che...
«Senta, io sto rientrando adesso a Roma e ho solo intuito che c'è un po' di agitazione...».

Lei la chiama agitazione?
«Mhmm... Vabbé, il governo è andato sotto, ho capito: ma io, scusi, che c'entro?».

Il suo voto, il voto del «responsabile» Scilipoti è mancato.
«Ero fuori. Impegni importanti assai».

Tipo?
«Uff...».

Tipo?
«Uuhhh... e non insista, la prego».

Insisto: che impegno aveva?
«A Messina, al Tribunale... avevo una questione... come dire? Preliminare».

E non poteva rimandare?
«E io le chiedo: i capigruppo della maggioranza non potevano farmi una telefonatina e avvertirmi che il governo rischiava di sprofondare?».

Scilipoti, lei li legge i giornali, no?
«Eh...».

La verità è che lei non s'è fatto tanti scrupoli.
«La verità è che nella maggioranza, come appunto raccontano i giornali, c'è dibattito: e anche io, all'interno di questo dibattito, ho una posizione aperta».

Continui.
«Scilipoti ritiene...».

Scusi, sta parlando in terza persona?
«Sì, certo. Scilipoti ritiene che il fatto di stare dentro una maggioranza non paralizza i deputati. Non è che tutto quello che decidono i vari Verdini o Cicchitto è oro colato. Voglio dire: io, lo scorso 14 dicembre, lasciando l'Italia dei valori e votando la fiducia al governo Berlusconi mi sono immolato per il bene degli italiani. Quindi, sempre per il bene del Paese, ora posso anche fare un passo indietro».

Questa è una notizia.
«Il fatto è che dobbiamo uscire da certi schemi ingessati. Non è che lì a Montecitorio siamo solo per dire sì, o no, a seconda di come ci viene ordinato. Io ho le mie idee su come far uscire l'Italia da questa crisi. Ma se le mie idee vengono sempre ignorate, poiché ho a cuore le sorti del Paese, posso anche rivedere certe posizioni, e guardarmi intorno...».

Sta parlando con Scajola e Pisanu?
«Io non ci parlo con quelli che stanno in Parlamento da trent'anni e si propongono come alternativa a Berlusconi. Non ha senso chiedere a Berlusconi di tornarsene ad Arcore, per poi ritrovarsi davanti facce di signori che frequentano il Parlamento dai tempi di Fanfani... Ri/nno/va/re! Ri/nno/va/re! Ri/nno/va/re!».

Berlusconi non apprezzerà.
«Berlusconi di qua, Berlusconi di là... Senta: io, quando feci la scelta che sappiamo, e che m'è costata cattiverie e insulti, decisi con il Cavaliere un certo tipo di percorso. Ora, visto che le cose non stanno andando come previsto, io entro nel dibattito che s'è sviluppato dentro la maggioranza, e sto, come dicono quelli che parlano bene, nella dialettica, e mi muovo, ascolto...».

E poi?
«E poi decido, è chiaro. Scilipoti è uno che decide. Si sa, no?».

 

 

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