PER FERMARE IL CALIFFO NON SERVONO I DRONI, MEGLIO “YOUPORN”- DUECENTO DONNE OCCIDENTALI SI SONO “ARRUOLATE” IN SIRIA E IRAQ PER SODDISFARE LE PULSIONI SESSUALI DEI TERRORISTI DELL'ISIS: SONO “LE SPOSE DELLA JIHAD”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Franco Grilli per “il Giornale

 

isisisis

Non combattono, ma sono ugualmente presenti in prima linea in Iraq e in Siria.

Vengono da svariate parti del mondo e il loro obiettivo è quello di soddisfare i desideri e le pulsioni dei miliziani dello Stato Islamico (Isis) impegnati a combattere per istituire il Califfato, su ordine di Abu Bakr al-Baghdadi. Sono "le spose della jihad".

 

Le donne sono partite soprattutto dalla Tunisia, ma circa duecento arrivano dall’Europa e dagli Stati Uniti, oltre che dall’Australia e dalla Malaysia.. Rispondono al Jihad Al-Nika Al-Nikah, traduzione araba per la jihad del sesso o jihad matrimoniale. Tra loro c'era anche l’olandese Aisha, prima di essere salvata dalla madre giunta fino a Raqqa, in Siria, per riportala a casa.

 

halloween isis 6halloween isis 6

Promosso nel 2013 con una fatwa dal predicatore saudita wahhabita Sheikh Mohamad al-Arefe, che poi ne ha preso le distanze, la jihad Al-Nikah chiedeva originariamente alle donne sunnite di unirsi ai miliziani che combattono il regime di Bashar al-Assad. Per l’Europa, i numeri parlano di circa 60 donne partite dalla Francia per unirsi all’Is, almeno 50 dalla Gran Bretagna e 40 dalla Germania. Il loro obiettivo, dicono, è quello di contribuire a fondare una nuova società.

 

L’obiettivo dell’Is, invece, è anche strategico sul piano della comunicazione, mostrando di coinvolgere la componente femminile delle società occidentali "decadenti e corrotte" che non hanno rispetto delle donne.

 

isis in siriaisis in siria

I primi a "beneficiare" del jihad del sesso sono stati i miliziani del Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda in Siria, i cui figli nati dall’unione con queste donne sono poi stati partoriti in Tunisia. Il governo tunisino ha ammesso l’esistenza del fenomeno e il 19 settembre dello scorso anno il ministro degli Interni di Tunisi, Lotfi Bin Jeddou, ha spiegato in parlamento che molte giovani tunisine "vengono usate da 20, 30 o 100 ribelli, prima di tornare in patria con il frutto di questi contatti sessuali in nome del jihad del sesso".

 

il mondo secondo l'isis  2il mondo secondo l'isis 2

Il mufti di Tunisi ha definito questa pratica una vera e propria forma di "prostituzione" che coinvolge anche "ragazzine di 13 anni che partono per il fronte". I figli nati da queste unioni sono legittimi perché con Jihad Al-Nikah si indica un matrimonio di durata molto breve, soltanto poche ore, durante il quale viene consumato l’atto sessuale. Grazie a questa attestazione formale, secondo alcuni giuristi islamici, è lecito avere dei rapporti senza infrangere nessuna regola religiosa.