DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo dal “Corriere della Sera”
La versione tedesca di «largo ai giovani» si chiama Friedrich Merz. Ma sarebbe riduttivo, e inclemente, nel suo caso guardare solo alla carte d’identità: 68 anni a novembre, nato in Vestfalia. Perché il presidente riconfermato alla guida della Cdu con il 90% dei voti ha messo in scena un ritorno da manuale, si è preso molto tardi nella carriera politica ciò che gli veniva promesso e sembrava a portata di mano da giovane.
E come un «Biden conservatore» — anche il presidente Usa dopo decenni passati al Senato ottenne la sua prima vittoria in una primaria democratica a 77 anni in Sud Carolina, e da lì fu Casa Bianca — ha vissuto molte vite, molte sconfitte, ma ora vede la cancelleria.
«La Cdu è tornata», ha detto ieri sul palco dopo la rielezione. Soprattutto, è tornato lui. Solo un incidente o un grosso evento sembra potergli precludere il traguardo di una vita.
Merz si gode il palco che fu di Angela Merkel dopo aver perso tutte le battaglie possibili contro di lei – applaudito da mille delegati cristiano-democratici (Cdu) che si sentono già i prossimi governanti della Germania perché il partito viaggia al 30%, il doppio di Spd e Verdi.
Nei primi 2000, a 45 anni Merz era il già presidente della Cdu: ma fu Merkel a spuntarla nella corsa per la cancelleria contro quattro maschi allievi di Helmut Kohl, lui compreso, tutti più quotati di lei. Merz scelse l’esilio, l’addio al Parlamento e una ricca carriera di avvocato e lobbista.
Fu sempre Merkel, nel 2018 e poi nel 2020 quando Merz ha deciso di tornare, a sbarrargli la strada versa la presidenza della Cdu: è riuscito ad ottenerla al terzo tentativo nel 2022 (con Merkel ormai in pensione). Ieri la riconferma.
Tra i due non corre buon sangue. Se furono rivali, e se ci fu una fronda interna contro Merkel, l’intrigante era Merz. Lei però restituì ogni colpo con gelida vendetta. L’ex cancelliera è stata invitata al Parteitag a Berlino questa settimana, lo stesso Merz ha detto domenica «per lei questa casa è sempre aperta», ma è da tempo che Merkel ha interrotto ogni rapporto con la Cdu.
friedrich merz ursula von der leyen
Se il partito oggi va in una direzione opposta da quella voluta di Angela, dal centro verso destra, dalla Mitte merkeliana con accenti verdi e di sinistra al conservatorismo spinto (perfino poco cristiano, hanno osservato i critici), lo fa sotto il disegno di Friedrich Merz.
Il suo discorso di ieri è la sintesi del nuovo programma: si cambia indirizzo per la prima volta dal 2007. Merz punta chiede una politica del lavoro pensata «per i laboriosi», la fine del reddito di cittadinanza, lo stop ai «diktat verdi». Ci si impegna a fare muro contro l’Afd. Ma si è voluto anche rivedere l’impostazione multiculturale di Merkel che definì l’Islam parte della Germania per arrivare alla formulazione che sarà votata oggi, secondo cui «un Islam che non condivide i nostri valori e la nostra società libera non appartiene alla Germania».
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I punti deboli? Soprattutto la facilità con cui perde il controllo, o manda tutto all’aria punendosi da solo. Raccontano che in passato, quando perdeva le staffe, dal partito hanno dovuto chiamare la moglie Charlotte per farlo rinsavire. Dicono che sia cambiato. La Spd lo attaccherà perché «ricco», perché va sull’isola di Sylt con l’aereo privato, perché disse che nel matrimonio non c’è stupro.
È un buon ma freddo oratore e ama, da avvocato, le battute a effetto. Definì Scholz in parlamento un «idraulico del potere». Si professa allievo di Wolfgang Schäuble, era l’unico in tutto il Bundestag a dargli del tu. [...]
URSULA VON DER LEYEN - FRIEDRICH MERZfriedrich merz ursula von der leyen
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