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È IL GIORNO DELLA VERITÀ PER SAN SIRO: OGGI IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO DOVRÀ VOTARE SULLA VENDITA DELLO STADIO MEAZZA A INTER E MILAN – AL SINDACO BEPPE SALA, GRANDE “ARCHITETTO” DELL’OPERAZIONE, MANCANO ALMENO DUE VOTI: 7 CONSIGLIERI DELLA MAGGIORANZA SONO CONTRARI, E TRE SONO ESPONENTI DEL PD, CHE SI OPPONGONO ALLA CLAUSOLA DELLO “SCUDO PENALE” PER PROTEGGERE I CLUB DA EVENTUALI PROCEDIMENTI SULLA SCIA DELLA “PALAZZOPOLI” CHE HA TERREMOTATO LA GIUNTA – SE IL PROGETTO SALTASSE, SAN SIRO POTREBBE NON POTER OSPITARE GLI EUROPEI 2032, E INTER E MILAN “ANDRANNO ALTROVE”
Estratto dell'articolo di Chiara Evangelista per il “Corriere della Sera"
Le luci su San Siro si accenderanno alle 16.30, ma sull’orario di spegnimento non vi è certezza. Il Consiglio comunale di Milano oggi è chiamato a votare sulla vendita del Meazza e delle aree intorno all’impianto alle due società Inter e Milan.
Una seduta convocata a oltranza, che potrebbe inchiodare i consiglieri fino a notte fonda, con la sabbia nella clessidra che scorre: l’offerta di acquisto per il pacchetto stadio da parte delle due società si considera valida, infatti, fino al 30 settembre, cioè domani.
La palla ora è nelle mani del Consiglio comunale, banco di prova anche per tastare il polso alla maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Beppe Sala: al momento sono due gli indecisi, il loro voto potrebbe essere decisivo per l’approvazione della delibera.
La partita è ancora aperta: su 32 consiglieri di maggioranza (incluso il sindaco) — con Sala sono 49 i componenti totali — in 23 sono al momento favorevoli alla vendita del pacchetto San Siro ai due club per il valore di 197 milioni di cui il Comune comparteciperà alle spese per 22 milioni. Nel caso in cui tutti i consiglieri oggi dovessero essere presenti al momento del voto, la fatidica soglia da superare sarebbe quella di 25 voti. Al momento, dunque, alla maggioranza mancano 2 sì.
Nel fronte del no, nel centrosinistra, si contano 7 consiglieri di cui 3 esponenti del Pd, prima forza della maggioranza Sala. A non convincere «i ribelli» sono alcuni profili della trattativa, in particolare le ripercussioni dal punto di vista ambientale e «lo scudo penale», una clausola richiesta da Inter e Milan al Comune per proteggerli da eventuali procedimenti […] che potrebbero sorgere dopo la stipula del contratto di vendita. Una richiesta figlia delle inchieste sull’urbanistica in città.
Nel centrosinistra ancora devono sciogliere la riserva la dem Monica Romano e il capogruppo della lista Sala Marco Fumagalli. I due indecisi potrebbero orientare il loro voto verso il sì, dopo l’annuncio da parte della giunta che la delibera verrà ritoccata con alcuni emendamenti, che non andranno però a snaturare gli elementi costitutivi dell’accordo tra il Comune e i club.
beppe sala alla camera ardente di giorgio armani
In particolare, dopo un confronto con il comitato per la Legalità presieduto dal professor Nando Dalla Chiesa […] si pensa di inserire una «white list», una lista di imprese non soggette a infiltrazione mafiosa che operano in settori a rischio. Per venire incontro a questa richiesta, il Milan ha già annunciato che stipulerà un protocollo con la Prefettura.
Gli altri due emendamenti riguarderanno alcuni chiarimenti sui costi di bonifica nell’area dove dovrebbe sorgere il futuro stadio e le misure da adottare per la salute dei residenti. In tal modo la giunta proverà a convincere gli ultimi indecisi, non potendo contare sul sì da parte dell’opposizione.
Il centrodestra, infatti, ha annunciato che non vuol fare da stampella alla maggioranza. Pertanto l’orientamento è per il no o per un’uscita dall’Aula al momento del voto per intaccare il numero legale. Stratagemma che però non preoccupa troppo la maggioranza: basteranno, infatti, solo 15 consiglieri presenti perché la seduta sia valida in quanto nella scorsa seduta il centrosinistra ha già fatto cadere il numero legale, così da evitare che oggi salti tutto ancora prima che si arrivi al voto.
Il sindaco Sala ha più volte ribadito la necessità che la pratica San Siro vada in porto.
L’attuale Meazza, infatti, non soddisferebbe oltre il 50% dei requisiti richiesti dalla Uefa. Il rischio è che Milano non possa ospitare così gli Europei 2032.
Non solo. Il presidente dell’Inter Beppe Marotta ha ricordato che se la delibera non dovesse essere approvata, «le squadre potrebbero andare altrove». D’altronde, il Milan ha ancora la porta aperta per realizzare lo stadio a San Donato. Se la delibera non dovesse passare, «perderemmo tutti», ha aggiunto il presidente dei rossoneri Paolo Scaroni. […]
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