RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Fabio Martini per “la Stampa”
Il nome è arioso: "le Agorà". Il sottotitolo allude ad un vasto programma, da realizzare con pazienza: "Socialismo e cristianesimo". La sostanza è che il 14 aprile nasce una nuova corrente nel Pd, la corrente di Goffredo Bettini, in due parole la Sinistra del Pd. Nella variopinta geografia dem mancava un' ala chiaramente schierata a sinistra, impegnata a tener strettissimo il dialogo con i Cinque stelle e con il suo leader in pectore, Giuseppe Conte.
goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte
La fascinazione esercitata dall' ex presidente del Consiglio su una parte del Pd dunque prosegue. Certo, dopo la svolta identitaria di Enrico Letta, non è più possibile guardare a Conte come «punto di riferimento per le tutte le forze progressiste» però tutta la sinistra Pd continua a guardare all' ex presidente del Consiglio come leader di una alleanza elettorale. Ma anche - e qui il terreno si fa sdrucciolevole - come catalizzatore di un progetto inconfessabile e futuribile: un nuovo partito della sinistra, da realizzare disarticolando Pd, Cinque stelle e Leu.
Ma se il Partito della Sinistra guidato da Conte per ora appartiene al mondo dei sogni, qui ed ora sta per nascere una nuova corrente, in questo caso con un chiaro profilo politico-culturale. Il romanissimo Goffredo Bettini - che era schierato a sinistra ai tempi del Pci, che per 20 anni è stato arbitro dei poteri a Roma ed è il padre politico di Nicola Zingaretti - dopo averci lavorato per mesi, ora è pronto al lancio della sua creatura: il 14 sarà presentato, ovviamente in videoconferenza, il manifesto delle Agorà, alla presenza di intellettuali d' area come Mario Tronti e Nadia Urbinati, del leader di Sant' Egidio Andrea Riccardi, di alcuni dei principali notabili della sinistra di governo come i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza, ma anche di personalità da sempre a sinistra come l' ex governatore della Toscana Enrico Rossi.
GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE
Due settimane dopo, il 29 aprile, bis delle Agorà: sempre nella stesse modalità a distanza, incontro a tre: oltre a Bettini, saranno accanto in un evento pubblico il nuovo segretario del Pd Enrico Letta e Giuseppe Conte. La nuova area guidata da Bettini si definisce anche con le assenze: salvo contrordini dell' ultima ora né il 14 né il 29 sarà presente Nicola Zingaretti. Questo significa che la distanza degli ultimi mesi tra i due viene confermata e formalizzata. Amici ma distanti.
sandro gozi goffredo bettini andrea orlando
La nuova area politico-culturale di Bettini si collocherà all' estrema sinistra del Pd, aggiungendosi alle altre due correnti che insistono dalle stessi parti: i Dems di Andrea Orlando (con posizioni più libere di Giuseppe Provenzano e Gianni Cuperlo) e l' area Zingaretti in attesa di capire come si concluderà la sciarada di Roma: per l' ex segretario del Pd sarebbe più facile accettare una candidatura a sindaco, se si ritirasse Carlo Calenda e se si disarticolasse il fronte-Raggi. Intanto Bettini si mette in "proprio".
Consolidando (per la prima volta in decenni) un' area politica tutta sua. Con quale obiettivo? Bettini sa che con Enrico Letta i futuri rapporti con i Cinque stelle sono destinati a cambiare. Tutti nel Pd sanno che oramai è diventata impronunciabile l' espressione di Nicola Zingaretti («Conte è oggettivamente un punto fortissimo di riferimento di tutte le forze progressiste»), un concetto che tanti hanno considerato subalterno e rinunciatario. E tutti sanno che Letta ha invertito il precedente ordine dei fattori: ha messo al primo posto la crescita del Pd e al secondo le alleanze. Lo sa pure Goffredo Bettini. Ma pur parlando di un Pd che deve essere capace di «una proposta aperta e competitiva», come prima proiezione esterna delle sue "Agorà" ha scelto un confronto Letta-Conte. Con sé stesso come arbitro.
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