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Daniele Capezzone per "la Verità"
«Voglio una donna!». Proprio come Ciccio Ingrassia nella celebre scena felliniana di Amarcord, anche Beppe Grillo (in questo caso, senza gridarlo da un albero) sembra prigioniero di una nuova ossessione al femminile. Stiamo parlando di Nina Monti, figura poliedrica vicinissima all' autoproclamato Elevato di Sant' Ilario.
Nel suo profilo Linkedin, si legge che la Monti è deputy editor del blog Beppegrillo.it, definizione ripetuta, accanto a quella di «assistente di Beppe Grillo», pure sull' account Twitter @NinaMontiRock.
La Monti ha anche un sito Internet personale (www.ninamonti.it) in cui l' interessata ci informa della sua carriera artistica. Ecco la minibio tratta dal sito: «Romana, cantautrice (ma anche attrice, ndr).
Figlia d' arte (suo padre Maurizio Monti è l' autore storico di Patty Pravo). Sin da piccola sente la vocazione artistica, e si dedica a canto, danza, recitazione, pittura. Ma la sua prima e unica passione è la musica, ed impara a suonare la chitarra acustica. Da "grande" (ndr, le virgolette non sono le nostre ma sempre della biografia del sito) canta e suona in alcuni tra i più noti locali romani».
Segue una fitta rassegna di tutte le comparsate della ragazza: performance live, qualche ospitata in tv, piccole collaborazioni con artisti più noti. Per gli appassionati del genere, è anche possibile ascoltare il suo fondamentale album Tappezzeria, oltre che sbirciare un significativo repertorio fotografico.
Un' altra hit imperdibile si intitola Indignati ancora. È la stessa Monti a spiegarne il senso profondo in un' intervista del 2012: «Il brano Indignati ancora è il mio semplice punto di vista sulla situazione critica che stiamo vivendo, sull' instabilità che i giovani, e non solo, vivono ogni giorno. Per migliorare le cose bisogna partire da dentro noi, come diceva Che Guevara».
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Ecco, è questa figura che Grillo vorrebbe collocare in posizione dominante nella stanza dei bottoni della comunicazione grillina, insidiando il ruolo di Rocco Casalino, ormai considerato un pasdaran contiano. Il già citato papà della ragazza (autore tra l' altro di Pazza idea) è un amico personale di Grillo, e lei stessa, oltre che figura chiave del sacro blog, è fidatissima per il comico, avendo curato anche alcune delle sue tournée.
GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE
Ora, i superficiali crederanno alle supercazzole sulla transizione ecologica e la sostenibilità ambientale, i mantra che la comunicazione grillina sarà chiamata a spingere, anche recuperando le mitiche origini delle «cinque stelle» del Movimento. A noi pare più appropriato mettere a fuoco quattro elementi ben più prosaici.
conte e casalino - Grande Fratello Chigi
Primo. Nell' esplosione di conflittualità tra grillini ormai completamente balcanizzati, Grillo vuole una sua pretoriana in una posizione chiave, e la vuole a Roma, dove lui è assente. Di lei si fida, di troppi altri non più.
Secondo. Grillo combatte una doppia «guerra». Quella più visibile è con Conte (e con il suo spin doctor Casalino). Il comico è letteralmente inferocito per il trattamento mediatico che ritiene di aver subìto in questi giorni: Conte trattato in guanti bianchi, e lui invece descritto come un orco, come Saturno che divora i suoi figli.
Ossessioni a parte, almeno un elemento di verità, dal punto di vista del comico, c' è: fa abbastanza ridere che Grillo sia descritto come un filocinese scatenato (il che è vero), mentre contemporaneamente si cerca di cucire addosso a Conte un impeccabile vestito atlantista. È vero che furbescamente l' ex premier si è sottratto alla visita in Ambasciata in pieno G7 (un' autentica provocazione antioccidentale da parte di Grillo), ma era stato proprio Conte a spingere a lungo per l' asse con Pechino.
LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN
Dicevamo che c' è anche una seconda «guerra» meno visibile (e certamente ad intensità minore) che Grillo conduce, ed è quella con Luigi Di Maio.
Elogiatissimo in pubblico (ancora la scorsa settimana davanti ai parlamentari): ma in realtà la scelta di una fedelissima del garante alla guida della comunicazione è un segnale anche per il titolare della Farnesina, affinché non dimentichi chi comanda davvero.
Terzo. Grillo richiama tutti alla centralità del blog, con l' implicita accusa a chi ha occupato postazioni istituzionali di aver in molti sensi dimenticato quello strumento.
Quarto. Non occorre un genio per capire che Grillo può avere anche un' altra idea mentre spinge per valorizzare una figura femminile. Il comico si è forse reso conto di quanto sia stato devastante il suo video a difesa del figlio Ciro, specie nella parte oggettivamente sgradevole verso la ragazza che, secondo le ipotesi accusatorie, potrebbe essere stata vittima di una violenza.
Di qui, la necessità di un tocco femminile per ricalibrare la comunicazione. Tuttavia, a parte l' autogol di quella video-invettiva, sarà dura far dimenticare molte altre cose - ben difficilmente difendibili - comparse anche di recente su quel blog, a partire dal bizzarro «report» che ha provato a negare la persecuzione del regime comunista cinese contro gli uiguri. Sarà questa la «nuova comunicazione» da valorizzare?
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIROnina monti nina monti nina monti nina monti sul palco nina monti instagramnina monti nina monti 2nina monti 5
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