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È LA VOLTA BUONA CHE FAMO 'STA TREGUA A GAZA? - HAMAS HA ACCETTATO LA BOZZA DI ACCORDO PER UN CESSATE IL FUOCO NELLA STRISCIA E PER IL RILASCIO DI 33 OSTAGGI - SECONDO NETANYAHU LA FIRMA DELL'INTESA POTREBBE ARRIVARE A "ORE, AL MASSIMO GIORNI” - NELLA PRIMA FASE DELL'ACCORDO: GLI OSTAGGI ISRAELIANI VERRANNO LIBERATI IN CAMBIO DELLA SCARCERAZIONE DI 1.000-1.200 DETENUTI PALESTINESI - UNA VOLTA RAGGIUNTA LA PACE, LO STATO EBRAICO FARÀ ENTRARE NELLA STRISCIA 600 TIR DI AIUTI UMANITARI AL GIORNO...

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Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"

 

BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA

Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per il rilascio di 33 ostaggi. Questo dice l’agenzia di stampa Associated Press citando due funzionari «coinvolti nei colloqui» e sostenendo di aver «ottenuto una copia dell’accordo» e di aver avuto la «conferma della sua autenticità».

                                           

La notizia rimbalza sui siti di tutto il mondo per ore ma quand’è ormai sera, sul presunto sì di Hamas si apre un giallo: la Reuters (che cita pure lei un funzionario senza nome), dice che Hamas non ha ancora dato la risposta definitiva ai mediatori perché Israele non ha presentato le mappe del ritiro delle sue truppe da Gaza. [...]

 

CIVILI PALESTINESI TORTURATI DA HAMAS

Manca, in sostanza, soltanto l’ufficialità, cioè che sospirata stretta di mano fra Hamas e Israele venga mostrata al mondo con una conferenza stampa, come prevede il protocollo. Sia le parti sia i mediatori, pur prudenti fino in fondo, dicono che si tratta di mettere a punto «dettagli» marginali prima di chiudere e formalizzare, forse già oggi, dopo l’ennesima notte di negoziati aperti in Qatar.

 

Che l’accordo ci sia già lo conferma indirettamente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando il Forum delle famiglie che hanno perso qualcuno in combattimento a Gaza. Il Times of Israel riporta le sue parole che danno per scontata l’intesa avvenuta: Israele controllerà attentamente il rispetto dell’accordo da parte di Hamas e ogni violazione sarà contrastata con una risposta mai vista prima dal movimento islamista, ha detto.

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

 

I tempi della firma? «Siamo agli sgoccioli», ha risposto il premier, mancano «giorni, ore». Su Channel 12 il premier ha parlato anche della seconda fase dell’accordo: non la fine della guerra ma «un cessate il fuoco prolungato» a condizione «che tutti gli ostaggi vengano rilasciati». Perché sia chiaro che «non lasceremo Gaza fino al ritorno di tutti».

 

E sull’intesa a tappe Netanyahu deve fare i conti con un dissenso crescente nel suo Paese: ieri sera a migliaia (compresi familiari di molti rapiti) si sono ritrovati nella Piazza degli Ostaggi per chiedere il ritorno di tutti i prigionieri trattenuti da Gaza. In mattinata la Jihad islamica palestinese aveva diffuso un comunicato per far sapere che una sua delegazione di alto livello sarebbe arrivata a Doha per discutere i particolari dell’ipotesi di tregua dopo il via libera ai punti principali.

 

soldati israeliani entrano in un tunnel di hamas a khan younis, gaza

È la politica di Hamas: coinvolgere le varie fazioni palestinesi dopo l’approvazione dei suoi vertici. Fonti egiziane del sito Araby al Jadeed , fanno sapere che l’Egitto si sta preparando ad aprire il valico di frontiera di Rafah per far passare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi in vista della firma dell’accordo. Ricordiamo che si tratta di 33 ostaggi rapiti in Israele (fra cui le donne, i malati e gli anziani) contro 1.000-1.200 detenuti liberati dalle prigioni israeliane in questa prima fase.

 

A varco aperto è previsto il passaggio di 600 tir di aiuti umanitari al giorno, con il controllo militare israeliano del corridoio Filadelfia (zona cuscinetto fra Egitto e Striscia di Gaza) e il ritiro dell’esercito dal corridoio Netzarim, una «cintura» che attraversa la Striscia separando il nord dal sud.

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

 

Nella seconda fase, Hamas rilascerebbe gli ostaggi rimasti in vita, per lo più soldati maschi, in cambio di altri prigionieri e del «ritiro completo» delle forze israeliane da Gaza, secondo la bozza definitiva dell’accordo citata da Ap .

 

Terza e ultima fase: la consegna dei corpi degli ostaggi rimasti in cambio di un piano di ricostruzione sotto la supervisione internazionale. Per la prima volta, ieri, accanto al termine «Gaza» è comparsa ufficialmente una parola che finora sembrava impossibile affiancarle: «Ricostruzione» .

razzi di hamas 2ismail haniyeh yaya sinwarla struttura di vertice di hamasbenjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1