POZZI STA A PASSERA COME CASALEGGIO STA A GRILLO - LO PSICOLOGO SOCIALE, IMPRENDITORE E VIVACE MANOVRIERO ACCADEMICO ROMANO (NONCHÉ VOCE FUORI CAMPO DEL MINISTRO DELLO SVILUPPO), ENRICO POZZI, HA SEMPRE LAVORATO NELL’OMBRA SENZA INCARICHI UFFICIALI, ALMENO FINO A QUANDO IL SUPER-MINISTRO LO HA INFILATO NELLA COMMISSIONE SULLE STARTUP - IL POMPETTA PRIVILEGIAVA LA SUA IGIENISTA DENTALE, AIRONE PASSERA IL PROPRIO IGIENISTA MENTALE…

Michele Arnese per "michelearnese.it"

La rubrica Microscopio di Gazzetta Economica si occupa oggi di un personaggio influente anche se finora poco appariscente.
"Ovviamente, è ateo". E' una frase che Enrico Pozzi, il Rasputin di Corrado Passera- come lo definiscono già ambienti governativi - ha scelto per descriversi sul proprio sito, www.enricopozzi.eu .

Stupiti? Passera, infatti, non stava facendo una corte serrata ai Monsignori, in cerca di una sponda vaticana? Eppure - verificate voi stessi - non è che uno solo dei numerosi passaggi controversi di questo vivace e (dicono) manovriero accademico romano. Che, a detta di chi lo conosce, sta a Passera come Gianroberto Casaleggio sta a Beppe Grillo.
Chi è Enrico Pozzi? Psicologo sociale, imprenditore, caleidoscopico consigliori di Corrado Passera.

Ma sempre nell'ombra, senza incarichi ufficiali. Almeno fino a qualche mese fa, quando il super-ministro lo ha infilato a passo di carica nella commissione sulle startup. Così nella sparuta community del venture capital italiano è montato un sentimento tra lo stupore, la curiosità e, a volte, anche l'indignazione. O forse è solo invidia. Chissà.
Silvio Berlusconi, mormora il popolo della Rete, privilegiava la sua igienista dentale, Passera il proprio igienista mentale.

Dalla Minetti a Pozzi, è tutto qui lo scarto tra la seconda repubblica e la tecnocrazia montiana? Passera al momento è solo un tecnico e nemmeno troppo a suo agio con la macchina ministeriale, e allora ci può stare anche il Rasputin strizzacervelli.

Fatto sta che a molti proprio non va giù il ruolo di Pozzi, accusato di giovarsi della sua assidua frequentazione con Passera - si sentono di continuo - e di non nascondere nemmeno un po' il suo interesse per il business. E' un reato? Certo che no. Ma forse, per questioni di opportunità, basterebbe che tra i suoi clienti non ci fossero - si spera - partecipate pubbliche. O no?

 

 

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