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Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore"
«Meno male che Silvo c'è», cantano da sempre in coro i suoi sostenitori. E quell'auspicio deve far bene anche a Mediaset, il principale asset della famigli Berlusconi. La formazione del Governo Pd-Pdl-Scelta Civica è stata anticipata dal rally di Mediaset, salita del 20% appena si è capito che con la rielezione di Napolitano si andava verso un governo di larghe intese.
Ma in realtà il tifo per Berlusconi e, di converso, il favore con cui i mercati hanno premiato il titolo di casa è di lunga data. Dall'annuncio della ridiscesa in campo del Cavaliere, alla fine dello scorso anno, il titolo Mediaset si è apprezzato del 70%. Un boom strepitoso ben sopra il rialzo dell'indice e surclassando molti titoli editoriali quotati. Già perchè per i media non è certo un buon periodo.
La stessa Mediaset è reduce dal peggior bilancio della sua storia con perdite per 287 milioni di euro. Difficile vedere un rialzo così forte a fronte di perdite record. Il «Meno male che Silvio c'è» evidentemente funziona anche in Borsa.
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