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Da "Repubblica.it"
I sondaggi nelle elezioni per la Casa Bianca vanno sempre guardati con sospetto, perché decisivi sono gli Stati chiave. Certo, i 'poll' nazionali danno un'idea, e dicono che Romney ha annullato lo svantaggio che aveva rispetto a Obama negli ultimi mesi, con uno sprint negli ultimi giorni durante la convention. I sondaggi (nella media calcolata da Huffington Post) parlano di 46,1% per il presidente in carica e il 46% per lo sfidante.
Ma a livello di Stati chiave la situazione è un po' diversa.
Il sistema elettorale Usa. Come è noto, essendo gli Stati Uniti una repubblica federale, il sistema elettorale è su base regionale. Questo significa che i voti dei cittadini non finiscono virtualmente in una stessa urna, ma in 50 urne diverse, una per ogni Stato, sulla base del quale si assegnano dei delegati. Gli Stati più popolosi eleggono più "grandi elettori", come vengono chiamati. Per essere eletti, un candidato deve ottenere almeno 270 grandi elettori su 538.
Essendo quindi molti degli Stati "nettamente democratici" o "nettamente repubblicani", tanto che quei delegati si considerano già assegnati a un candidato a meno di sorprese o rivoluzioni, il numero di Stati in bilico che possono decidere l'elezione è molto limitato. E spesso sono sempre gli stessi.
LA SITUAZIONE
In questa fase, nella sfida tra Barack Obama e Mitt Romney, sono solo sette o otto gli Stati che esperti e sondaggisti considerano in bilico (o tossup, come si dice in inglese).
Si tratta di Florida (29 grandi elettori), Ohio (18), North Carolina (15), Virginia (13), Wisconsin (10), Colorado (9), Iowa (6). A questi si sono aggiunti il Michigan (16) e il Nevada (6), che prima era considerato "abbastanza democratico" e che ora invece secondo i media americani vanno classificati in bilico perché i sondaggi vedono ridotto il vantaggio di Obama a soli 3 punti percentuali.
IL FRONTE DEMOCRATICO - 225 grandi elettori
Gli Stati considerati "fortemente democratici" sono New York, California, Oregon, Washington, New Mexico, Illinois, Maine, Vermont, Massachussetts, Rhode Island, Connecticut, New Jersey, Delaware, Maryland, District of Columbia. A cui si aggiungono Minnesota, Pennsylvania, New Hampshire che, dai sondaggi, risultano "abbastanza democratici" e non dovrebbero riservare sorprese. Questi Stati valgono al momento 225 grandi elettori.
IL FRONTE REPUBBLICANO - 191 grandi elettori
Il Great Old Party può contare invece su una solida maggioranza in Texas, Alaska, Montana, Idaho, Utah, Arizona, Wyoming, North Dakota, South Dakota, Nebraska, Kansas, Oklahoma, Arkansas, Louisiana, Alabama, Georgia, South Carolina, West Virginia, Kentucky, Tennessee, Indiana. Il Missouri è l'unico Stato che può essere definito "abbastanza repubblicano" da non preoccupare, anche se la polemica sull'aborto 1 ha ridotto il vantaggio del candidato repubblicano al Senato e potrebbe aver danneggiato Romney. Questi Stati, numerosi ma in gran parte poco popolosi, valgono 191 grandi elettori.
GLI STATI TOSSUP
Se gli Stati 'stabili' fossero tutti confermati, a Obama basterebbe anche vincere nella sola Florida per garantirsi la rielezione. Questo perché la Florida vale 29 grandi elettori, che porterebbero Obama esattamente a quota 270, il numero necessario di grandi elettori per tornare alla Casa Bianca.
Proprio dalla Florida arrivano però brutte notizia per il Presidente: i sondaggi indicano un assottigliamento del vantaggio, che si è - nella media delle ultime rilevazioni considerate dall'HuffPo - praticamente annullato (46,9% contro 46,2%). "Too close too call" direbbero gli americani. La speranza per Obama risiede in un altro sondaggio, quello del Pew Research Center, che testimonia come gli americani non apprezzino il piano repubblicano sull'assistenza sanitaria agli anziani. Dati importanti in uno Stato demograficamente anziano.
Come andrebbe negli altri stati in bilico? L'Ohio verso Obama per 2 punti percentuali, il Colorado ancora a Obama (poco più di un punto di vantaggio), North Carolina a Romney (48% a 46%), Virginia verso Obama (47% a 45%), in Wisconsin recupera Romney ma Obama è ancora avanti, in Iowa i due candidati sono troppo vicini. Per quanto riguarda il Michigan e in Nevada, Obama avrebbe tre punti di vantaggio.
Ma non sono stati ancora fatti sondaggi in questi Stati in seguito alla Convention repubblicana, quindi bisognerà aspettare qualche giorno per valutare appieno gli effetti della kermesse di Tampa. E con vantaggi così stretti, ancora a due mesi dalle elezioni, i sondaggi valgono fino a un certo punto.
Ovunque la tendenza è quella di un avvicinamento di Romney. Ma facendo i conti oggi - e ignorando Florida e Iowa - Obama arriverebbe comunque a 297 grandi elettori (contro 206 di Romney), oltre la soglia dei 270 necessari per l'elezione. Barack Obama ancora avanti quindi, ma da qui al 6 novembre, giorno del voto, tutto può cambiare.
BARACK OBAMA E MITT ROMNEY BILL CLINTON E BARACK OBAMA BARACK OBAMA BARACK OBAMAromneyMITT ROMNEY E PAUL RYANROMNEY-RYANMITT ROMNEY CON MOGLIE E FIGLI
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