MUOIA SANSONE CON TUTTI I DDL - A COSA È SERVITO IL COLPO DI CODA DEL BANANA? A EVITARE L’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCE! - ORA SARÀ IMPOSSIBILE CONVERTIRE IL DECRETO, DATO CHE IL PDL HA SOLLEVATO ANCHE L'ECCEZIONE DI COSTITUZIONALITÀ - RISCHIA IL FANTOMATICO ‘DECRETO SVILUPPO’ BY PASSERA, ORMAI NEMICO DI BERLUSCONI - E CI RIMANE SUL GROPPONE ANCHE IL ‘PORCELLUM’ (PER LA GIOIA DI BERSANI)…

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Da "Repubblica.it"

Per molti provvedimenti, in cantiere per questo scorcio finale della legislatura, era già prevista una corsa contro il tempo. Ora, con l'accelerazione impressa alla crisi, quale potrà essere l'agenda parlamentare? Quale sarà il destino delle poche riforme ancora ipotizzate? Naturalmente la legge di stabilità avrà una corsia preferenziale.

Anche nel comunicato del Quirinale si cita la necessità di evitare un esercizio provvisorio che potrebbe aggravare la crisi e affonderebbe l'Italia davanti ai mercati. Sulla vecchia finanziaria anche il Pdl ha dato garanzie: "Siamo prontissimi all'approvazione", ha garantito Alfano. Stando al vecchio calendario, il disegno di legge dovrebbe arrivare in Senato il 18 e passare alla Camera tra Natale e Capodanno per il via libera finale.

Certo, restano alcuni nodi da sciogliere. Sono stati presentati 1500 emendamenti. E poi c'è l'intenzione di inserirci dentro anche il milleproroghe, che dovrebbe trovare una soluzione al problema dei precari della pubblica amministrazione.

Dovrebbe avere disco verde anche il decreto sull'Ilva, che prevede il dissequestro degli impianti consentendo la possibilità di proseguire l'attività produttiva.

Sembra destinato a morire, invece, il decreto per l'accorpamento delle province. Vittima dell'ingorgo parlamentare ma anche - soprattutto - dell'opposizione del Pdl che già ieri ha sollevato l'eccezione di costituzionalità. La riforma, ferma in commissione al Senato, è d'altronde già ampiamente depotenziata.

Qualche rischio anche per il decreto Sviluppo, targato Passera. Ha già avuto il via libera al Senato, ma potrebbe incontrare qualche difficoltà aggiuntiva proprio per l'ostilità del fronte berlusconiano al ministro.

Praticamente morte le già esili speranze di modificare il Porcellum. La nuova legge elettorale, già nel mirino dei veti incrociati che arrivano dai partiti, in teoria sarebbe dovuta arrivare in aula a palazzo Madama martedì. Ma l'intesa tra i partiti non c'è, anche se ieri Berlusconi ha dichiarato che la modifica è ancora possibile. Resta da capire quale partito resterà con il cerino in mano, per la mancata riforma. E se qualcuno, per evitare i guasti delle liste bloccate, vorrà ricorrere alle primarie per le liste dei candidati.

In vista, anche, degli importanti appuntamenti europei delle prossime settimana, il presidente Napolitano considera fondamentale anche il via libera definitivo all'inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione. Non a caso anche questo provvedimento è citato nella nota del Quirinale.

 

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