ORA CHE E’ PROIETTATA VERSO LE PRESIDENZIALI 2016, HILLARY SI SMARCA DA UN OBAMA IN CALO DI CONSENSI: “DOVEVA ARMARE I RIBELLI SIRIANI” - INTANTO L’ISIS MINACCIA PURE GLI USA: “PROSSIMO APPUNTAMENTO NEW YORK” (E VAI CON IMMAGINI DI MANHATTAN IN FIAMME)

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Da "la Repubblica"

 

barack obama e hillary clintonbarack obama e hillary clinton

Non aver armato i ribelli siriani è stato un errore. La valutazione è di Hillary Clinton, che critica il presidente Barack Obama. Non averlo fatto, dice l’ex segretario di Stato, ha contribuito direttamente alla rapida ascesa dei militanti islamici che ora controllano vaste aree nel nord dell’Iraq. In un’intervista a The Atlantic (rilasciata prima che Obama autorizzasse i raid aerei in Iraq) la probabile prossima candidata democratica alle presidenziali mette in evidenza come il non aver creato una credibile forza da combattimento fra coloro che avevano dato vita alle proteste contro il presidente siriano Assad abbia a suo parere lasciato un vuoto che ora gli jihadisti hanno riempito.

HILLARY CLINTON E BARACK OBAMA  HILLARY CLINTON E BARACK OBAMA

 

2. L’IS MINACCIA GLI USA: “PROSSIMO APPUNTAMENTO NEW YORK”

Alix Van Buren per "la Repubblica"

 

L’Intelligence avverte: “Stanno reclutando centinaia di miliziani in ogni parte del mondo”

“PROSSIMO appuntamento a New York”, incitano su Twitter i sostenitori dell’Is, lo Stato islamico bersagliato in Iraq dagli F-16 americani per frenarne l’impresa genocida. Il tweet è parte di decine di migliaia di messaggi comparsi ieri sotto l’hashtag #AmessagefromISIStoUS con immagini di Manhattan in fiamme e l’autografo di Abu Bakr al-Baghdadi, l’autoproclamato califfo dell’Is.

 

OBAMA E HILLARY CLINTONOBAMA E HILLARY CLINTON

Un tale @mohibKordi personalizza: “Giuriamo davanti a Dio che entreremo nella Casa Bianca e verremo nelle vostre città”. E sotto il profilo @Sunna-Rev, per “rivoluzione sunnita”, un altro twitta a nome di una presunta rete Is già insediata negli Usa: “Siamo nel vostro Stato, siamo nelle vostre città, siamo nelle vostre strade. Siete il nostro bersaglio ovunque”, si rincorrono minacce di attentati sull’esempio dell’11 settembre.

 

hillary-obamahillary-obama

Il rischio è reale secondo le Intelligence americane, «colte impreparate dalla rapida avanzata dell’Is» per ammissione del presidente Obama, malgrado i ripetuti moniti del capo dell’Intelligence nazionale Clapper, il quale già in gennaio avvisava che «il gruppo ha ambizioni di attaccare» il territorio americano. Gran parte dei combattenti dell’Is provengono da Paesi diversi da Iraq e Siria: un centinaio dagli Stati Uniti e oltre mille dalla Ue.

 

I recenti successi degli estremisti, il potente arsenale e le casse rimpinguate di denaro hanno guadagnato all’Is nuove reclute, persino dal rivale Al Qaeda eclissato dal richiamo del “Califfato”. Come dice un agente Usa al Washington Post , «il flusso è destinato ad aumentare e gli estremisti potrebbero presto vedersi in diretto conflitto con gli Stati Uniti».

Hillary Clinton e Michelle ObamaHillary Clinton e Michelle Obama

È proprio l’assenza di informazioni precise sulle reclute occidentali — sulla loro identità e i loro spostamenti — a complicare l’opera delle Intelligence.

 

Un esempio per tutti: un americano ribattezzatosi Abusalha è rientrato inosservato negli Usa per mesi, prima di compiere un attentato suicida nelle terre controllate dall’Is: «Abusalha ha scelto di farlo in Siria anziché in America», commenta un agente Usa, «ma cosa faranno le altre decine di americani addestrati in Siria e in Iraq?». Come prima misura di cautela, il dipartimento di Stato ieri ha evacuato parte del personale Usa dal consolato di Erbil e dall’ambasciata di Bagdad.

 

HILLARY COL BRACCIO ROTTO E OBAMAHILLARY COL BRACCIO ROTTO E OBAMA

In giugno, era successo il contrario: i diplomatici erano stati evacuati da Bagdad verso Erbil, ritenendo la capitale curda più sicura. Come ha riconosciuto Obama, le Intelligence restano un passo indietro rispetto agli estremisti.

Obama e HillaryObama e Hillary