“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Maria Serena Natale per il “Corriere della Sera"
MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI ENRICO LETTA A PALAZZO CHIGI
«Odio House of Cards ». In un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel Enrico Letta spara a zero sulla «politica dell’intrigo» — manovre machiavelliche ed eccessi di protagonismo che fanno assomigliare la scena italiana alla serie tv sui giochi di potere americani. Un colloquio su Europa e populismi dopo la decisione dell’ex premier di lasciare il Parlamento e spostarsi a Parigi, dove da settembre dirigerà la Scuola d’affari internazionali dell’Università Sciences Po.
Un’occasione per lanciare l’allarme sulla «paura» della Germania, e della Ue, che è sempre più diffusa nei Paesi del Sud Europa e nutre le forze populiste, da Syriza in Grecia al Front National in Francia. Timori in parte giustificati da una «Germania dominante» che appare poco disposta a mettere da parte le proprie esigenze interne a beneficio di una più ampia agenda europea.
Secondo Letta, per non alimentare movimenti come Podemos in Spagna o i Cinque Stelle in Italia, Berlino dovrà adottare un approccio diverso sui temi della crescita e del rigore. Se anche Roma e Madrid imboccassero la rotta politica di Atene, «sarebbe la fine dell’Europa, la fine dell’euro. I tedeschi devono aprire gli occhi su questo pericolo, e farlo in fretta».
MARIO DRAGHI ED ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTO
Letta definisce l’atteggiamento di Berlino sulla crisi greca «incomprensibile», poiché in Grecia è in gioco la sopravvivenza stessa del progetto comunitario. «Anche gli europei hanno commesso degli errori. La troika non ha lasciato intravedere alcuna luce in fondo al tunnel. E Tsipras ne ha approfittato. Angela Merkel ha sempre voluto evitare una rottura tra il Nord e il Sud del continente. Ora deve restare fedele all’impegno e sostenere la linea del presidente della Bce Mario Draghi» in contrapposizione a quella della Bundesbank.
«Grexit e Brexit sarebbero la tomba dell’Europa». E su Matteo Renzi? «È dinamico, piace alla gente ma personalizza troppo, vuole essere il sindaco d’Italia. Ha molti talenti che però deve mettere al servizio del Paese. Quando agli annunci e alle promesse non seguono le azioni, si sviluppa un senso di frustrazione. Come abbiamo visto alle ultime Regionali. Renzi prenda sul serio le parole dell’ex cancelliere Helmut Kohl: “Gli elettori hanno sempre ragione”».
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