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ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE E’…CUFFARO! ALLA FINE DEL 2015 ERA STATO SCARCERATO DOPO AVER SCONTATO CINQUE ANNI PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA: ADESSO, L’EX GOVERNATORE DELLA SICILIA TOTÒ CUFFARO TORNA IN STATO DI DETENZIONE, AI DOMICILIARI, PER CORRUZIONE NELL’INCHIESTA SU APPALTI E NOMINE NELLA SANITÀ SICILIANA - IL GIP: “NESSUN PROVVEDIMENTO PER I DEPUTATI SAVERIO ROMANO E CARMELO PACE”
Salvo Palazzolo per repubblica.it - Estratti
Alla fine del 2015, era stato scarcerato dopo aver scontato cinque anni per favoreggiamento alla mafia: adesso, l’ex governatore della Sicilia Salvatore Totò Cuffaro torna in stato di detenzione.
Questa volta ai domiciliari. La gip di Palermo Carmen Salustro ha deciso sulle richieste della procura diretta da Maurizio de Lucia nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri del Ros su appalti e nomine nella sanità siciliana. Erano complessivamente 18 le persone coinvolte, per 17 i pubblici ministeri Claudio Camilleri, Giulia Falchi e Andrea Zoppi avevano sollecitato gli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi, come prevede la nuova normativa sulla custodia cautelare, gli indagati erano stati interrogati dalla giudice delle indagini preliminari. Cuffaro si era avvalso della facoltà di non rispondere. Ed ecco la decisione, questa mattina i carabinieri hanno proceduto alle notifiche.
Ai domiciliari vanno anche l’ex manager dell’azienda sanitaria palermitana “Villa Sofia Cervello” Roberto Colletti e il direttore del “Trauma center” dell’ospedale Antonio Iacono: con Cuffaro sono accusati di corruzione, per aver favorito l’assunzione di alcune persone nel concorso per operatore socio sanitario.
(…) il deputato Saverio Romano, pure per lui la procura aveva sollecitato una misura cautelare, che però non è stata accolta dalla giudice. Restano indagati a piede libero il deputato regionale Carmelo Pace e Giovanni Tomasino, ex direttore generale del Consorzio Bonifica occidentale della Regione siciliana, accusati dalla procura di corruzione, per una mazzetta che l’imprenditore Alessandro Vetro avrebbe fatto avere a Tomasino per il tramite di Pace. Anche per questo capo d’imputazione, la procura aveva sollecitato gli arresti domiciliari.
La gip ha disposto invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Vito Raso, storico collaboratore di Cuffaro, accusato di aver passato i temi del concorso ai candidati per la selezione di Villa Sofia.
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