BETTINEIDE! NEL PD ROMANO SI DECIDONO I POSTI PER L’EUROPARLAMENTO E ANCHE I DALEMIANI IMPALLINANO L’ETERNO RITORNO DI GOFFREDONE: “CANDIDATURA ANACRONISTICA!”

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Simone Canettieri per "Il Messaggero - Roma"

Chi la vede al Nazareno fa sempre lo stesso gesto. La mette su una sorta di bilancia, di renzismo tarata, e poi si domanda: quanto pesa in termini di voti la lista del Pd del Lazio alle europee? Domanda seguita da due timori: la paura di un effetto Marino, al negativo, su Roma e, allo stesso tempo, il confronto con il passato, con il 31,6% preso dal Pd alle europee del 2009.

Ecco, è in questo contesto che si potrebbe materializzare la mano del Nazareno - nel senso di Matteo Renzi - per puntellare la lista che oggi pomeriggio uscirà fuori dal Grand Hotel Palatino. Dove alle 16.30 il segretario Fabio Melilli ha convocato la direzione regionale che darà poi i sette nomi proposti dal Lazio per la sfida del 25 maggio. Il rinforzo politico si chiama Enrico Gasbarra, ex segretario del partito, già presidente della Provincia, pop dem.

Ma non è detto che alla fine non arrivi anche un'altra richiesta: Roma deve esprimere qualcuno della società civile.
Meglio ripartire dallo schema base: i sette nomi laziali. Sei di questi sono talmente sicuri che hanno già iniziato a fare campagna elettorale. E cioè i cinque uscenti (il capolista David Sassoli, Guido Milana, Francesco De Angelis, Silvia Costa, Roberto Gualtieri) e Goffredo Bettini, ritornato in pista ufficialmente giovedì scorso al circolo di San Basilio.

Manca quindi il settimo. Che dovrebbe essere una donna, espressa dalla minoranza interna turbo renziana di Lorenza Bonaccorsi, ancora sulle barricate e con due ricorsi pendenti (sulla presidenza e parità di genere in direzione). Ieri sera sul tavolo di Melilli non c'era alcuna indicazione. Potrebbe uscire oggi pomeriggio. Altrimenti il segretario è pronto ad attingere una quota rosa dal territorio di Latina.

Però i renziani potrebbero fare anche un altro nome: Gasbarra. Una soluzione che rischia di depotenziare la candidatura del parlamentare, che passerebbe come un cavallo da corsa di una sola parte della scuderia. Diverso è se la frase «Enrico, devi darci una mano per vincere nel Lazio» arrivasse dal quartier generale del partito. Questa eventualità allargherebbe appunto la "schema dei sette", richiesta peraltro già fatta da Melilli.

Di sicuro, l'area ex Popolare e i renziani della prima non possono fare a meno di un proprio candidato nel Lazio. Che farebbe scattare nell'ottica, delle tre preferenze alleanze inedite. Anche così va letto l'affondo su Twitter del deputato dalemiano Umberto Marroni contro Bettini, «candidatura anacronistica». Con la risposta a stretto giro del collega dem Roberto Morassut: «Bettini è una risorsa importante per Roma e per l'Italia».

 

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