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Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL
Dovrebbero incontrarsi nelle prossime ore, loro due da soli, perché così vuole e pretende Silvio Berlusconi. Che a Denis Verdini, con il quale i rapporti ormai sono gelidi e logorati, non vorrebbe comunque rinunciare.
La storia si trascina ormai da mesi, ma nelle ultime settimane la rottura è sempre sembrata a un passo: «Denis se ne va, ha i numeri per i gruppi alla Camera e al Senato», erano i boatos da Transatlantico. E, a sentire chi gli è vicino, l’intenzione dell’ex coordinatore è sempre la stessa: amareggiato per essere stato messo al margine di FI visto che la sua linea renziana è stata bocciata da Berlusconi, «asserragliato» e solo — così lo descrivono — nella sede di San Lorenzo in Lucina dove i rapporti con gli altri big oggi al vertice del partito sono praticamente nulli, arrabbiato per non essere stato difeso dalle «offese» che sente di aver subito dal «cerchio magico», Verdini non vede margini per tornare sui suoi passi.
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
E però, negli ultimi giorni il clima in FI sta cambiando. Il buon successo alle Regionali prima e ai ballottaggi poi ha ringalluzzito gli animi, tanti delusi che nella scialuppa filo renziana di Verdini vedevano un approdo possibile, adesso nicchiano. Se al Senato, infatti, una decina di parlamentari ancora oggi sarebbero pronti a rompere con FI e a formare il gruppo, alla Camera i numeri sarebbero molto più ridotti (7-8).
Ma soprattutto, dicono da Palazzo Madama, Verdini sa che a Renzi interessa un’operazione di soccorso sullo stile dei «Responsabili» se il gruppo dei verdiniani gli porterà in dote almeno una decina di senatori che oggi non votano già per il governo, altrimenti la mossa sarebbe inutile e mediaticamente anche controproducente. Insomma, se nei 10-11 ci fossero Bondi e Repetti, o esponenti di Gal, il gioco non varrebbe la candela.
Per questo, raccontano, l’operazione è in fase di stallo e sia Berlusconi che Verdini si sono presi più tempo per decidere il da farsi. L’ex premier — che dovrebbe arrivare oggi a Roma per poi riposarsi qualche giorno in Sardegna, insiste nel chiedere a Verdini di restare, magari concedendo libertà di voto sulle riforme, anche per lasciare aperto un canale (informale e non più ufficiale) di dialogo con Renzi, perché nessuna porta per lui va mai completamente chiusa.
Verdini continua nello scouting per il suo gruppo se tutto precipiterà nelle prossime ore, e guarda anche ai fuoriusciti del M5S, oggi nel gruppo misto, che potrebbero essere interessati ad un nuovo approdo: «Ha già incontrato 30 senatori e 25 deputati, i contatti proseguono...», assicura chi gli ha parlato. Ma la parola fine a questa storia amara, ancora nessuno vuole pronunciarla.
denis verdini saluta anselma dall olio
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