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DEI DELITTI E DEI LE PEN - LA FAIDA FAMILIARE SI CHIUDE CON L’ESPULSIONE DEL CATORCIO JEAN MARIE LE PEN DAL “FRONT NATIONAL” - LA FIGLIA MARINE, EPURANDO IL PATRIARCA, DÀ UN SEGNALE CHIARO: RIPULIRE IL PARTITO PER PRENDERE I VOTI DEI MODERATI

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Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

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È finita: ieri, in serata, dopo una giornata di forti tensioni alla sede del Front National, i vertici del partito di estrema destra francese hanno deciso di espellere Jean-Marie Le Pen, che quella formazione politica aveva fondato 43 anni fa. Marine Le Pen, ora alla guida dell' Fn, sempre più lontana dalle posizioni del padre e all' origine della procedura, non era presente ieri all' ufficio esecutivo, che ha emesso la decisione storica di far fuori il patriarca.

MARINE E JEAN MARIE LE PEN MARINE E JEAN MARIE LE PEN

 

Sicuramente per evitare inutili imbarazzi non erano presenti né la Le Pen, né Florian Philippot, vicepresidente del Front National, ormai il consigliere più ascoltato della donna. Si è invece profilato di fronte al gotha del partito lui, Jean-Marie, che per tre ore ha cercato di difendersi, sfruttando la sua nota capacità di oratore. Ma inutilmente.

 

Il putiferio era scoppiato in seguito a un' intervista, rilasciata da Le Pen ad aprile, dove reiterava le sue consuete dichiarazioni sugli ebrei sterminati dai nazisti, considerati un dettaglio della storia, e a favore del regime filohitleriano del maresciallo Pétain, nella Francia « libera », durante la Seconda guerra mondiale.

 

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Nuovo appello Marine Le Pen, che da quando è diventata presidente del Front National, nel gennaio 2011, sostituendo proprio il padre, sta portando avanti con accanimento un processo di « sdoganamento » dell' immagine del partito, ha detto basta, avviando un feuilleton politico-familiare che ha accompagnato tutta l' estate francese. E che forse non si è ancora concluso, dato che a più riprese Jean-Marie ha fatto intendere che, nel caso di una decisione negativa da parte dell' ufficio esecutivo, avrebbe fatto appello.