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Francesca Schianchi per La Stampa
C’è un certo fermento in questi giorni negli imponenti corridoi della Farnesina. In ballo ci sono nomine importanti da fare e sedi diplomatiche di prestigio da assegnare. Nomi che girano, altri che vengono silurati, aspiranti di lunga carriera e giovani outsider che potrebbero scombinare gli incastri del gran ballo dei cambi di sede.
Almeno una parte dei tanti spifferi che attraversano il palazzone sul Lungotevere potrebbero placarsi con il Consiglio dei ministri di domani. Perché è lì che potrebbero essere nominati quattro nuovi ambasciatori di grado - il titolo più alto della carriera diplomatica, onore che spetta a pochi - e assegnate una serie di sedi. Tra cui una delle più delicate e importanti nello scacchiere della rete diplomatica: quella di Tel Aviv.
È proprio sul nome che dovrà rappresentarci in Israele che si sono in corso grandi manovre. Perché alla vigilia della probabile nomina, il borsino dei candidati dà in pole position Pasquale Salzano, oggi distaccato all’Eni, dov’è executive vice presidente e direttore degli Affari istituzionali. Di Pomigliano d’Arco, classe 1973, ha dalla sua le buone referenze del lavoro svolto all’Eni; ma contro di lui l’età - considerato da molti troppo giovane - e il grado nella carriera diplomatica, per alcuni troppo basso per un incarico così prestigioso. Tanto che, sussurra una fonte che conosce bene le feluche, «se venisse nominato potrebbe provocare parecchi malumori in questo mondo».
E infatti la sua nomina non è cosa fatta: restano alte le possibilità anche per Gianluigi Benedetti, consigliere diplomatico al Ministero dell’istruzione, come di Vincenzo Celeste, vice capo missione a Londra. Resta in lizza, ma con quotazioni in discesa, Alessandro Cortese, oggi alla Rappresentanza italiana di Bruxelles, già consigliere diplomatico di Gianfranco Fini quando era presidente della Camera. L’attuale ambasciatore a Tel Aviv, Francesco Maria Talò, potrebbe invece essere premiato per il lavoro svolto con la promozione, sempre domani in Cdm, ad ambasciatore di grado.
GIADA SANTASILIA E GIANDOMENICO MAGLIANO
Una posizione importante, quella del rappresentante italiano in Israele, che dà il via al sudoku dei cambi di sede: si sta già discutendo anche di Mosca, Londra e New York. A Parigi, invece, è prevista la proroga dell’attuale ambasciatore, Giandomenico Magliano.
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