il murale di ciudad lineal muraledonne

IL FEMMINISMO EGEMONE HA ROTTO LE PALLE? A MADRID ESPLODE IL CASO DEL MURALE DELLE DONNE CHE L'ULTRADESTRA DI VOX VUOLE CANCELLARE PER CONTRASTARE "L'IDEOLOGIA DI GENERE" - APRITI CIELO: ANCHE PERCHÉ IN SPAGNA L'ASSOCIAZIONISMO FEMMINILE È POTENTE COME IN NESSUN ALTRO PAESE E IL PREMIER SANCHEZ NE RIVENDICA LE BATTAGLIE - SECONDO LA EX CAPOGRUPPO DEL PARTITO POPOLARE "LA SINISTRA ORMAI NON CHIEDE L'UGUAGLIANZA, MA USA LE DONNE PER UNA SQUALLIDA OPERAZIONE POLITICA"...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Francesco Olivo per "La Stampa"

 

le donne raffigurate sul murale

La battaglia culturale covava da anni ed è esplosa in periferia. Un'anonima sala del consiglio municipale di Ciudad Lineal, circoscrizione a Est di Madrid, si è trasformata nel cuore di un conflitto tra due visioni del mondo.

 

il messaggio del murale

Al centro dello scontro, un murale che esalta il ruolo delle donne nella storia, un'opera realizzata da un gruppo di artisti del quartiere, che la destra, su proposta di quella estrema (Vox), ha deciso di cancellare, per contrastare «l'ideologia di genere», scatenando le proteste dell'opposizione e di molte associazioni.

 

il murale contestato

La contromossa del centrodestra è stato proporre la sostituzione dell'opera con un omaggio agli atleti paralimpici. Diritti delle donne contro quelli dei disabili. Una piccola vicenda locale, insomma, che simbolizza bene un conflitto ormai permanente nella politica spagnola.

 

proteste per salvare il murale

Il murale di Ciudad Lineal rende omaggio a 15 figure internazionali, che in tempi e modi molto diversi, hanno lottato per l'uguaglianza di genere. Era il 2018, ultimo anno del Comune di Manuela Carmena, ex magistrata eletta nelle liste vicino a Podemos, e i personaggi da rappresentare erano stati scelti con una votazione dagli abitanti del quartiere.

 

manuela carmena

Nell'opera compaiono figure molto diverse, fra le quali la premio Nobel Rigoberta Menchú, l'attivista delle Black Panter Angela Davis, la musicista Nina Simone, l'artista Frida Khalo, il simbolo della lotta alla segregazione Rosa Parks.

 

IL murale di Ciudad Lineal

La polemica si è concentrata in particolar modo sulla presenza di Liudmila Pavlichenko, cecchina dell'Armata Rossa, eroina della Seconda guerra mondiale, invitata da Roosevelt alla Casa Bianca e sulla comandante Ramona, un'indigena che guidò l'esercito zapatista del Subcomandante Marcos.

 

spagna vox

Scelte «troppo politicizzate» secondo la destra. Alla proposta di Vox hanno votato sì anche il Partito Popolare e Ciudadanos, che insieme governano la capitale spagnola, grazie all'appoggio dell'ultradestra.

 

il sindaco di madrid jose luis martinez almeida

Il sindaco del Pp José Luis Martinez-Almeida, alle prese con una nevicata storica, con un palazzo del centro crollato, oltre all'emergenza sanitaria, forse avrebbe evitato questa battaglia, ma alle fine ha assecondato gli alleati: «È stato democratico fare il murale, ed è democratico rimuoverlo», ha argomentato, prima di passare all'attacco del premier socialista, su un terreno più comodo per i popolari: «Pedro Sánchez pensasse a rimuovere gli omaggi all'Eta sui muri dei Paesi Baschi».

 

PEDRO SANCHEZ

Dietro al muro, quindi, c'è una battaglia culturale e più strettamente politica. Il punto è che il femminismo in Spagna è diventato egemone, il governo ne rivendica le battaglie («siamo un governo femminista» ripete spesso Sanchez), con l'orgoglio di avere più ministre che ministri.

 

La capacità di mobilitazione dell'associazionismo femminile è potente, come in nessun altro Paese europeo (per lo meno nel Sud del continente), le piazze dell'8 marzo sono sempre stracolme e la lotta ai femminicidi (che continuano a essere molto numerosi) coinvolge i cittadini: dopo ogni assassinio di una donna ci si riunisce davanti al municipio per mostrare dolore e protesta.

 

ZAPATERO

Insomma, il Paese dei diritti sta vivendo un secondo tempo di una partita iniziata con il governo di José Luis Rodriguez Zapatero, che portò avanti riforme molto audaci per un Paese cattolico (matrimoni omosessuali, protezione dei trans, divorzio, aborto).

 

Leggi che la destra ha contrastato duramente con l'appoggio della Chiesa, salvo poi, una volta tornata al potere, evitare di cancellarle. Secondo il politologo dell'università Carlos III, Pablo Simón, «Vox ha bisogno di queste battaglie simboliche perché in questo campo può fare concorrenza al Partito Popolare. Quando poi si scatena la reazione della sinistra, a quel punto i populisti ottengono il loro scopo: essere al centro della scena».

 

santiago abascal vox

L'ascesa rapida di Vox, infatti, si spiega soprattutto come una reazione all'indipendentismo catalano e all'egemonia del femminismo e più in generale alle politiche di parità di genere. «La Spagna è cambiata molto in fretta - conclude Simón - e questo ha lasciato il segno. Quelli che hanno vissuto durante il franchismo, convivono con quelli che hanno lottato per i diritti dei trans».

 

cayetana alvarez de toledo

Ma non è solo Vox a criticare «l'utilizzo di parte del tema femminista», secondo Cayetana Àlvarez de Toledo, ex capogruppo del Partito Popolare al Congresso dei deputati, nota per le sue battaglie a viso aperto, «la sinistra ormai non chiede l'uguaglianza, ma ci usa per una squallida operazione politica. Identifica le donne con la sinistra e gli uomini con la destra. E poi, arrogandosi il diritto di parlare a nome di tutte noi, definisce gli uomini come artefici di un presunto sistema patriarcale, capitalista e oppressore». No, non si tratta di un murale di periferia.