DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Simone Di Meo per Dagospia
Non ha lasciato un gran ricordo di sé a Palazzo San Giacomo, la «signora delle correnti».
Valeria Valente è stata la classica assessora comunale tutta feste e farina. La forca è invece quella a cui cerca d'impiccare il suo imbarazzante passato nella scuderia bassoliniana, oggi che è la candidata d'apparato del Pd alle prossime comunali. Perché se Antonio Bassolino è l'«usato sicuro» della politica napoletana, Valeria è una utilitaria a cui hanno truccato il contachilometri. Presentandola come il nuovo che avanza (o che è avanzato) a dispetto di una carriera politica ultradecennale. E sempre all'ombra del Grande capo di Afragola.
Sul finire degli anni Novanta, siede già in Consiglio comunale. Ma non lascia traccia tranne che per poche iniziative. Vince facile lo scranno anche grazie all'appoggio che le assicura la Cgil cittadina, militarmente controllata dal bassoliniano (tutti lo erano a quel tempo) Michele Gravano. Nel 2006 il sindaco Rosetta Iervolino la nomina assessora al Turismo e ai Tempi della città, delega che tuttora non si capisce a che cosa servisse.
Da quando si è convinta di diventare sindaca, Valeria pontifica su quasi tutto: sembra avere la formula magica per risolvere i problemi della città ma di concreto, quando è stata nelle stanze che contano, non ha brillato per intraprendenza. Tanti comunicati, una pioggia di dichiarazioni ma poche, pochissime cose concrete. Già allora – dicono i maligni – progettava il grande salto che arriverà con le Politiche del 2013. Prima di arrivare a Roma dovrà però perdere le elezioni per la segreteria provinciale del Pd contro Nicola Tremante, e passare un paio di anni di purgatorio come burocrate di partito.
In Municipio, l'assessora Valente sponsorizza progetti non certo memorabili come il «nonna-care» per dotare cinquanta vecchine di cellulari per ordinare la spesa da casa, e come «'o sole mio compilation» per incentivare l'uso delle canzoni napoletane in filodiffusione sui bus turistici. Le riesce pure di inaugurare la prima agenzia di viaggi per gay e lesbiche al Vomero.
pizzare20 ass valeria valente pronta allo gnam
Oggi dice di voler puntare tutto sulla sicurezza, ma quando un poveraccio rischiò la vita a causa di un colpo di pistola, a pochi passi dal Comune, l'assessora Valente non si scompose affatto. Anzi, non le riuscì proprio di alzarsi dalla sedia. E dettò questo pensoso comunicato alle agenzie: «Ho chiesto ad un mio stretto collaboratore di accertarsi delle condizioni del turista ferito oggi da un proiettile vagante in Via Nuova Pizzofalcone e di prestargli ogni possibile assistenza».
Correre in ospedale e chiedere personalmente – come avrebbe fatto chiunque – non le sembrava opportuno, forse.
Nel 2007 appoggia la candidatura di Valter Veltroni a segretario del Pd ma più che Matteo Renzi è Andrea Orlando, alla quale è legatissima, che la sdogana. Eppure, resta sempre vicinissima a don Antonio con cui condivide pure una stanzetta nella «Fondazione Sudd» tant'è che, quando l'ex governatore viene scagionato nel processo sull'emergenza rifiuti, la Valente cinguetta: «Sono felice per l'assoluzione di Antonio Bassolino. Per tanti di noi la sua estraneità ai fatti era già nota ma la sentenza di oggi aiuta sicuramente a ripristinare la verità storica e a ripagarlo, sebbene solo in parte, da tanta ingiusta sofferenza». Per coerenza, ora che lo deve sfidare per conquistare la leadership elettorale lo sta dipingendo come il mostro di Loch Ness. Ma questa è la politica, ça va sans dire.
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