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Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
Tra i commenti ai post critici, da quello della senatrice Bulgarelli a quelli di Paola Nugnes e di alcuni europei, sono molti i semplici attivisti che si chiedono se il danno all’immagine del Movimento non lo stiano facendo proprio gli autori delle scelte sbagliate degli ultimi mesi: dall’Alde al caos di Roma fino alla linea imposta sull’immigrazione.
beppe grillo davide casaleggio
C’è chi attacca, come sempre, e rimprovera ai dissidenti di cercare solo visibilità. Ma stavolta, nonostante le minacce, non sarà facile sedare la rivolta. Perché a parlare contro una linea che appare ormai imposta dall’”erede” Davide Casaleggio non sono i “criticoni” di sempre, cui i vertici possono ascrivere persone come la senatrice Bulgarelli o l’europarlamentare appena uscito Marco Affronte. Tra gli scontenti ci sono parlamentari che dentro il Movimento hanno un peso specifico importante.
Chi ha definito «schifosa» l’operazione Alde è l’europarlamentare Dario Tamburrano, fondatore del gruppo romano, che da grillino duro e puro rifiuta di parlare con i giornalisti, ma non nasconde gli errori fatti. Così come attacca ancora - pur decidendo di restare nel gruppo - il collega lombardo Marco Valli, parlando di una «situazione vergognosa nella quale siamo stati trascinati inconsapevolmente».
Ai fuoriusciti Affronte e Marco Zanni molti tra cui il vicepresidente della Camera Di Maio - chiedono le dimissioni per dimostrare (dice Ignazio Corrao) di «non essere degli Scilipoti qualsiasi». Ma i malumori a Bruxelles sono ancora alti e nonostante le smentite - si continua a parlare di possibili nuove uscite e di condizioni che gli europei avrebbero consegnato su un foglio di carta a Davide Casaleggio, a partire dalla rimozione di alcune persone della comunicazione legate alla sua società.
La prima conseguenza dei fatti europei è una radicalizzazione del Movimento. Con le uscite contro l’euro, che aumenteranno. E con la nuova idea - spiegata ieri sul blog dal deputato Manlio Di Stefano - di un referendum per far decidere agli italiani l’uscita dalla Nato. Contro le politiche di Obama e a favore di quelle di Putin. In un clima in cui parlamentari di peso come Roberto Fico, Paola Taverna, Roberta Lombardi preferiscono tacere, dalla Casaleggio Associati arriva un’altra idea: tassare gli eletti per mantenere in vita la piattaforma Rousseau. Finora, ci sono stati inviti a donazioni spontanee. Adesso si cercano nuove strade.
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