
DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL…
1. IL RIEMPITIVO
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"
Roma, ieri. Le nove del mattino. Il sindaco Ignazio Marino percorre via del Corso in bicicletta verso Galleria Colonna. Con lui, tre vigili in bici elettrica. Giacca, cravatta e casco, quindi sudato da fare schifo, il sindaco cerca i sorrisi dei passanti neppure fosse dentro un musical americano ma c'è un autobus, uno di quelli Atac arancioni che sembra piantato coi chiodi sull'asfalto.
Il sindaco coglie il dettaglio scenico e, di fronte al pubblico dei pedoni tenta una prodezza per ammaestrarli. Trilla, scampanella e pedala. La strada si restringe e il sorpasso si complica. Il sindaco tentenna ma sorride. E poi zigzaga. Rischia di essere schiacciato da un altro mezzo che arriva dalla direzione opposta per ronzare dietro l'autobus senza riuscire. Suda sempre di più e però si sa: è il pedale che traccia il traffico ma è l'afa che lo difende.
2. A PIEDI NEI FORI E MEZZA ROMA SI RIBELLA
Flavia Amabile per "La Stampa"
Roma non ama molto le rivoluzioni. In questi giorni sta assistendo con sconcerto, imbarazzo e anche con molta rabbia al piglio netto mostrato dal suo nuovo sindaco Ignazio Marino che sabato prossimo, a meno di due mesi dalla elezione a primo cittadino della Capitale, manterrà la più forte delle promesse elettorali, il via alla pedonalizzazione dei Fori Imperiali.
Dall'alba del 3 agosto una serie di nuovi sensi unici e di redistribuzioni del traffico permetterà di cancellare del tutto la presenza di auto e motorini privati da Colosseo e dintorni, lasciando l'intera area intorno all'Anfiteatro a disposizione di turisti e romani, ma anche di biciclette, autobus e taxi, gli unici ammessi al nuovo Museo all'aria aperta, il parco archeologico più grande del mondo.
Lo va annunciando, trionfante, da giorni Ignazio Marino. E quindi sabato sera si festeggerà gerà con la Notte dei Fori, spettacoli in strada e persino un francobollo per celebrare lo storico evento, desiderio proibito di numerosi sindaci da oltre un secolo a questa parte. Finita la festa comincerà la vita normale e nessuno ha idea di che cosa accadrà davvero. Il primo banco di prova sarà lunedì 5 agosto, quando gran parte dei romani non sarà al lavoro e, forse, nemmeno in città .
Per capire l'impatto reale bisognerà aspettare almeno altre cinque-sei settimane quando, con la riapertura delle scuole, il traffico tornerà ai suoi livelli abituali. Ignazio Marino sa perfettamente che quella creata intorno alla pedonalizzazione non è una macchina perfetta e che ci saranno «disagi». Ma non intende fare marce indietro.
«La pedonalizzazione è solo l'inizio di un percorso che dovrà portare a competizioni internazionali per scegliere qual è la strategia migliore per proseguire gli scavi archeologici - chiarisce - credo che abbiamo la responsabilità non di possederli, ma di valorizzarli». A chi lo critica perché invece di una pedonalizzazione sta dando il via soltanto ad una limitazione del traffico, risponde che quello di sabato è solo l'inizio. Tra dicembre e gennaio, ci sarà il raddoppio del marciapiede destro della via e la costruzione di una pista ciclabile fino a Colle Oppio per arrivare, infine, ad una completa pedonalizzazione della zona.
A confortare il sindaco nella scelta è il referendum lanciato il 25 giugno secondo il quale «il 75% si è detto favorevole alla pedonalizzazione», due su tre delle 24mila persone che hanno risposto, la maggior parte tra i 40 e i 49 anni, più del 40% abituali frequentatori dei Fori con i propri mezzi.
Lontano dai sondaggi, la realtà di chi si troverà da un giorno all'altro a vivere nel più grande parco archeologico del mondo è diversa. E basta fare un giro nelle strade dove la rivoluzione passerà , per capirlo. Via Labicana inizia subito oltre l'ultimo semaforo dei Fori Imperiali. Oggi è una strada a doppio senso di marcia con parcheggi da un lato e dall'altro. Da sabato sarà una via ad un solo senso di marcia e scompariranno totalmente i parcheggi. Chi abita qui dovrà prendere la propria auto e andare a cercare ogni giorno un posto altrove insieme a migliaia di altre persone.
«Siamo avvelenati», spiega Giuseppe Messale della New Art, negozio che da quasi venti anni vende cornici artistiche. «I nostri clienti hanno bisogno di venire qui in auto per prendere il materiale acquistato, ora rischiamo di chiudere. Nessuno ci ha consultati, il referendum il sindaco l'avrà fatto con i suoi amici».
«Lo sa il sindaco che qui ci sono cinque ospedali? Che c'è la commissione tributaria? Come si può pensare ad una corbelleria così grande? Le nostre proteste saranno molto dure», promette Stefano Cacciatori, tabaccaio.
«Questa diventerà un'autostrada, le macchine sfrecceranno accanto al marciapiede e ai passanti, sarà pericoloso e illegale. Faremo ricorso», promette Roberto Bancalà , titolare di un negozio di borse. E non sarà l'unico. La protesta sarà organizzata. Stanno nascendo molte associazioni. Ieri il comitato «Trappola per Fori», ha annunciato di aver lanciato una raccolta di firme contro il piano. Da settembre la pedonalizzazione diventerà materia per avvocati. Fioccheranno i ricorsi soprattutto sulla sicurezza e la regolarità della nuova circolazione.
A via Labicana ci sarà l'obbligatorio parcheggio per disabili ma, in assenza di altre possibilità di sosta per le auto, sembrerà spuntare all'improvviso nel mezzo della strada. «Ma lo sapete quanti andranno a schiantarsi contro quelle vetture perché non se le aspettano?», chiede Emiliano, seduto al tavolino di uno dei bar, perché Roma non è una città di rivoluzioni ma neanche di autisti disciplinati.
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