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Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
silvio berlusconi e maria rosaria rossi
Sarà il Big bang di Forza Italia. E a innescarlo ci penserà lo stesso Silvio Berlusconi. Niente predellino, stavolta, ma una data già cerchiata in rosso c’è: lunedì 11 maggio. All’indomani delle elezioni regionali che non promettono nulla di buono — nella migliore delle ipotesi la conferma di Caldoro in Campania — partirà «la rivoluzione», come la chiama ormai il capo da giorni.
L’intenzione dichiarata è di cancellare il vecchio simbolo per dar vita a “Forza Silvio”. Un brand che il leader sta facendo testare ancora una volta da qualche settimana in focus group specifici. La tentazione estrema, poi rientrata, era perfino di presentare liste civiche a queste regionali. Nella nuova sede di appena 300 metri quadrati che la tesoriera Maria Rosaria Rossi sta già cercando (al posto degli ormai inutili 3.000 di San Lorenzo in Lucina) troveranno posto giusto i 4-5 fedelissimi dello stato maggiore. Partito leggero, come va predicando Marcello Fiori, che aveva coordinato i club “Forza Silvio”. Fuori squadra i Fitto, i Verdini, i vecchi volti.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
E Forza Italia? Sarà che la bad company è destinata a finire la corsa su un binario morto, dopo il voto di maggio. Non foss’altro perché il fondatore è intenzionato a ritirare le fideiussioni a copertura dei debiti da oltre 80 milioni di euro che gravano sul partito. I dipendenti ridotti all’essenziale (dopo che 81 sono passati in cassa integrazione da lunedì, 37 a zero ore). Svolta sofferta, ma inevitabile. «Io sono legato a questo simbolo, alla storia di Forza Italia, ma non funziona più, dobbiamo ammetterlo, agli occhi della gente siamo ormai il partito delle liti, della guerra interna, dei tradimenti» è l’ammissione amara dell’ex Cavaliere nella riunione con la cerchia ristretta di giovedì scorso a Palazzo Grazioli prima di ripartire per Arcore.
BERLUSCONI NUOVA SEDE FORZA ITALIA A SAN LORENZO IN LUCINA
Situazione immutata e concetti ribaditi in queste ore. Ieri sera a Villa San Martino sono arrivati ancora Giovanni Toti da Bruxelles, Deborah Bergamini e Maria Rosaria Rossi da Roma. Il partito del resto sembra precipitare di giorno in giorno in un caos senza fine. L’ultimo strappo da Sandro Bondi e Emanuela Repetti, artefici di due distinte lettere di addio al partito.
Resa pubblica ieri sul “Corriere” quella della senatrice, presentata e poi ritirata al gruppo al Senato quella del compagno, ex coordinatore forzista. «Volete tradirmi anche voi come gli altri? Giusto in questo momento? Ma non lo vedete che stanno facendo di tutto per farmi fuori di nuovo? Questa è la gratitudine per quanto ho fatto per voi? In questo momento serve unità», è sbottato Berlusconi a inizio del pranzo protrattosi per quattro ore.
Loro a lamentarsi: «Siamo stati fatti fuori dal cerchio magico, ormai non è possibile avvicinarti, parlarti, siamo esautorati». Col padrone di casa a incalzare i due: «Per coerenza dovreste dimettervi da senatori, piuttosto che passare al gruppo misto». Alla fine li ha convinti per ora a soprassedere. Anche questa pratica rinviata a dopo le regionali. Fosse l’unica. Raffaele Fitto ha dichiarato ormai la guerra e non ha nessuna intenzione di andare via.
BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS
Con i suoi 37 tra deputati e senatori è in grado di organizzare gruppi autonomi e se morirà Forza Italia sarà costretto a farlo. Intanto, venerdì farà tappa coi suoi comizi in Calabria, sabato a Napoli, domenica a Palermo. Non sarà dunque a Bari dove l’8 pure si presenta il candidato berlusconiano Francesco Schittulli. Per non dire di Denis Verdini, anche lui in rotta col capo dai giorni dell’elezione di Mattarella al Colle. «Non meriti più il mio affetto» è l’incipit di una sua lettera riservata al capo. Sono seguite telefonate tra i due, anche a questo strappo il leader vuole mettere una toppa e non viene escluso un faccia chiarificatore in questi giorni.
berlusconi alfano brunetta verdini santanch nella nuova sede di forza italia
Il panico di fondo in Forza Italia è che dopo il voto parta un’emorragia tra i dirigenti locali. La rilevazione ultima di Euromedia (di Alessandra Ghisleri) per Ballarò, ieri sera, ha registrato un calo di mezzo punto per Forza Italia, al 13 per cento, a fronte di un ulteriore incremento della Lega, balzata al 14,6 dopo la piazza romana di Salvini. Occorre una «cosa nuova», è adesso il diktat. “Forza Silvio” dovrà tenere botta, salvaguardare alle politiche lo zoccolo duro del 10-12 per cento e con quello difendere il fortino berlusconiano.
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