DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni francesco lollobrigida 3
Ministro Francesco Lollobrigida […] […] Si dice che Claudio Anastasio sia molto amico suo...
«Ormai di me si dice di tutto. Mi conoscono tutti, sono a capo di tutto, ho la gestione di enorme potere, finisco pure nel gossip. È tutto assolutamente falso. Anastasio lo avrò pure incrociato, ma non è certo un “mio uomo”. Dopo la mail, mi sono informato sul suo curriculum: mi è stato detto che era di rilievo. Poi se una persona fa una scelta sbagliata, è giusto e doveroso che si dimetta. Quello che ha scritto non è compatibile con la normalità».
francesco lollobrigida e arianna meloni
Resta che date l’idea di vivere un accerchiamento, come se ce l’avessero tutti con voi. Davvero pensate che non ci sia mai stato un periodo peggiore dal Dopoguerra a oggi per governare?
«Il punto è che siamo entrati in una fase storica nuova in cui si è chiusa l’era delle certezze. Dalla tranquillità che certe cose non fossero in discussione — la libertà, i diritti, la sicurezza di un Paese — siamo passati a una in cui, anche a causa della guerra, tutto va riscritto».
Per esempio che cosa?
«Si pensi agli approvvigionamenti. Davamo per scontato che i nostri bisogni primari — alimentari, energetici — potessero essere delegati a Paesi più poveri con costi più bassi. Non abbiamo fatto sistema come Europa, sono stati assenti anche gli Usa e abbiamo lasciato nelle mani di Paesi instabili le nostre necessità, così ora ne paghiamo il prezzo. Noi da europeisti dicevamo che questa Europa andava cambiata, ora lo dicono tutti».
E ora quindi che si fa?
«Ora vanno ricostruite le filiere — a partire da quelle energetiche e alimentari — non subendo la situazione esterna ma dirigendola. Per avere la possibilità di scegliere cosa mangiare, come vivere, ma anche di aiutare i Paesi più poveri a produrre e a loro volta entrare nelle filiere in modo da crescere, per non esportare solo masse di disperati qui e farsi sfruttare politicamente ed economicamente da Paesi come Cina e Russia che, in Africa e non solo, stanno penetrando da tempo» .
[…] Come regolerete i flussi?
«[…] dobbiamo in tempi brevi siglare patti di collaborazione con più Paesi di provenienza dei migranti perché lì, sul posto, vengano formati ai lavori che qui sono richiesti. Lavori che non sono affatto poco dignitosi, come alcuni percettori di Reddito di cittadinanza fanno credere, rifiutandoli. […]».
E quindi nella pratica come arriverà qui questa forza lavoro? E da chi sarà composta?
«Pensiamo a decreti di durata di tre anni […] per far arrivare personale già formato e con conoscenze basilari della nostra lingua in modo che possano integrarsi subito […]».
E tutti gli altri che vorrebbero entrare, che fine faranno?
«È impossibile accogliere tutti e non avverrebbe in modo dignitoso. Una parte finirebbe per forza nelle mani della criminalità: non è un caso se gli stranieri sul nostro territorio sono circa l’8,5% e nelle nostre carceri sono invece oltre il 31%. Quindi, vanno aiutati i Paesi d’origine a trasformare le loro economie in loco. È il grande piano Mattei a cui pensiamo, ed è l’impegno che tutta l’Europa deve assumersi».
Sembra però che nella maggioranza sia in corso una battaglia su questo a chi fa la faccia più feroce su un tema che colpisce molto l’opinione pubblica. La Lega vi vuole scavalcare a destra?
«Guardi, è legittimo il tentativo di dare una visione del governo diviso e litigioso, peccato che non sia vera. È stato scritto perfino che io volevo sostituire Piantedosi...
Follia. […]». […]
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