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COSA NON CI DICONO RENZI E GENTILONI SULLA LIBIA IN PREDA ALL'ISIS E ALLE TRIBU'? - DUE GIORNI FA ALCUNI CACCIA NON IDENTIFICATI HANNO BOMBARDATO TERRITORI INTORNO A SIRTE - CHE FRANCESI, INGLESI E AMERICANI STIANO PREPARANDO UNA GRANDE OFFENSIVA SU TRIPOLI?

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1 - LIBIA, ATTACCO ALL’IMPIANTO ENI DI MELLITAH

Guido Olimpio per iL “Corriere della Sera”

libia mappalibia mappa

 

Il petrolio della Libia sempre nel mirino. L' impianto di Mellitah, gestito dall' Eni e dalla compagnia nazionale libica, è stato attaccato nella giornata di ieri. Secondo una ricostruzione un commando ha sparato contro il perimetro esterno scontrandosi con le forze di sicurezza. Un' azione che ha spinto l' ente petrolifero italiano a condurre una prova di evacuazione, l' allarme in apparenza è poi rientrato. Non è chiara la matrice: potrebbe essere stata una mossa dell' Isis o di qualche milizia, una delle molte che agitano il quadrante libico.

 

L'area costiera del Paese nordafricano sta vivendo un momento cruciale. Lo Stato Islamico ha lanciato un' offensiva su più livelli partendo dalla roccaforte di Sirte dove ha stretto alleanza con elementi locali. Il primo riguarda, ovviamente, il settore energetico con una spinta verso Ben Jawad e Sidra. Se non è in grado di controllare i siti può certamente danneggiarli, infatti li ha colpiti con salve di razzi.

 

LIBIA IN FIAMMELIBIA IN FIAMME

L' altro aspetto è quello militare: il movimento - che conterebbe su circa 3.500 militanti - vuole intensificare le operazioni e cerca di attirare altri volontari. Si è parlato dell' arrivo di mujaheddin dal sud, ma anche via mare. I jihadisti contano ovviamente sulla grande mobilità unita a un buon volume di fuoco. Una presenza che preoccupa non solo l' Italia, ma anche la Francia e gli Stati Uniti.

 

isis libia bengasiisis libia bengasi

Nel recente «piano Africa» reso noto dal Pentagono la minaccia islamista in Libia è al secondo posto della priorità dopo gli Shebab somali. Qualche settimana fa c' è stato l' episodio di un aereo delle forze speciali statunitensi atterrato, senza previo coordinamento, in una base libica. Missione che non era certo un caso isolato, bensì inserita in un' attività discreta.

 

In questa fase, poi, gli estremisti contano sull' arma del terrore, sempre efficace. Il grande attentato contro una caserma a Zliten, snodo per i traffici, ricorda le tattiche irachene. L'obiettivo è ancora quello di seminare paura, mettere sulla difensiva gli avversari, eliminare soldati e ufficiali.

 

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Gli attentati accompagnati da iniziative belliche in più direzioni servono a marcare il territorio e ad affermare lo Stato Islamico quale realtà crescente. Un segnale minaccioso recepito dalle diplomazie occidentali. Le notizie su possibili interventi con bombardamenti dal cielo, le indiscrezioni su un raid (forse francese) nei pressi di Ben Jawad e le attività «coperte» da parte di unità scelte sono indizi significativi di una probabile risposta.

 

2 - QUEL VOLO ANOMALO E L’IPOTESI DI UN BLITZ PARTITO DALLA FRANCIA

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

generale khalifa haftargenerale khalifa haftar

Si alza in volo alle 7.09, ora di Greenwich, dalla base militare francese di Istres, a sud di Arles, in Provenza. Con il suo carico di carburante, più di un migliaio di ettolitri, il massiccio Boeing Stratotanker 135, pochi minuti dopo raggiunge una velocità di crociera che manterrà quasi costante, con punte di oltre 900 chilometri orari.

 

Dopo mezz' ora, alle otto e trenta del mattino, ora italiana, quando a Palazzo Chigi ci si prepara per iniziare una riunione ai massimi livelli sulla Libia, alla quale partecipano il presidente del Consiglio, il ministro della Difesa, i vertici della nostre forze armate e dei nostri servizi segreti, l' aereo cisterna francese è già sopra la Sardegna, segue una rotta che nello spazio aereo italiano traccia una linea retta fra Sassari e Villasimius.

libia cadaveri di  migranti sulla spiaggialibia cadaveri di migranti sulla spiaggia

 

Un'ora dopo il decollo i due piloti francesi si sono già lasciati alle spalle le coste settentrionali della Sicilia, sopra il golfo di Castellammare, puntano su Lampedusa. Il tracciato radar lambisce appena l' isola siciliana, l' altitudine del volo FAF470, la sigla tecnica dello Stratotanker, è costante sopra gli 8 mila metri. Poi la virata verso Malta, quindi un' altra curva a 90 gradi in direzione delle coste libiche, a largo di Bengasi, in un punto di Mediterraneo che è mare di nessuno, acque internazionali, ma di fronte al golfo di Sirte.

ISIS BOMBARDA SIRTE IN LIBIAISIS BOMBARDA SIRTE IN LIBIA

 

E a questo punto l' aereo militare francese comincia a girare su se stesso, almeno otto volte, ogni ellisse almeno 300 chilometri, riducendo gradualmente la velocità, sino quasi ad arrestarla. Dai suoi 933 chilometri orari di velocità massima, il Boeing militare di Parigi scende gradualmente a poco più di 100 chilometri orari, quasi si ferma: il tracciato non lo dice, ma appare plausibile che stia rifornendo di carburante dei caccia.

 

La cronaca si desume dai tracciati di Flightradar 24 di ieri mattina, 7.000 ripetitori in tutto il mondo, il sito internet più attendibile in materia di aviazione internazionale, una sorta di «occhio» digitale globale, autorizzato dalle autorità americane e dalle linee aree di tutto il mondo, su quanto avviene nei cieli dei cinque Continenti.

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Alcuni blogger italiani, più o meno a mezzogiorno, notano l' anomalia, segnalano il velivolo militare francese sopra lo spazio aereo italiano, chiedono consigli a esperti militari, si chiedono se quello che segnala il sito di tracciamento radar migliore del mondo, basato in Svezia, sia una spia di quanto sta avvenendo sopra i cieli della Libia: due giorni fa alcuni caccia non identificati hanno bombardato territori intorno a Sirte, il governo francese ha smentito che fossero suoi, ma secondo una rete televisiva libica americani e francesi sarebbero ormai pronti a scatenare un grande attacco contro le postazioni dell' Isis.

 

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Interrogate dal Corriere della Sera, fonti governative italiane ammettono che se il volo militare francese è passato sopra la Sardegna, ha puntato su Palermo, ha attraversato la Sicilia, ha lambito Lampedusa, è stato certamente autorizzato dalle nostre autorità. Magari è un dato non ufficialmente comunicabile, e magari fa parte di un' attività di ricognizione, di informazione, che in questi giorni le aviazioni di diversi Paesi stanno compiendo sopra il territorio della Libia.

 

Da almeno quarantotto ore sono stati segnalati cacciabombardieri non identificati nei cieli libici, in volo sopra Sirte e Bengasi, la nostra intelligence non si mostra sorpresa: francesi, americani e anche inglesi hanno in corso operazioni, o in territorio tunisino o sui cieli della Libia, che potranno tornare utili nelle prossime settimane, quando secondo le aspettative occidentali decollerà il governo nazionale libico e ci sarà una richiesta ufficiale di intervento, di supporto militare, alla ricostruzione del Paese governato per decenni dal regime di Gheddafi.

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Poco dopo mezzogiorno il grande aereo cisterna dell' aviazione militare francese è già sulla rotta di ritorno, passa alla sinistra di Palermo, alle 13 è sopra la Sardegna e sorvola Alghero, un' ora dopo atterra sulla pista militare che lambisce il parco naturale della Camargue, pochi chilometri a nord della foce del Rodano. In serata le agenzie di stampa, su fonti egiziane, scrivono che le forze armate libiche fedeli al governo di Tobruk hanno riconquistato una postazione di Ajdabiya, città dell' est della Libia, 150 km a sud di Bengasi. Una coincidenza?

 

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