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Tommaso Montesano per Libero Quotidiano
Allora pensa proprio di restarci, a Palazzo Chigi, Paolo Gentiloni. È questo che balza agli occhi osservando le manovre del premier sul fronte della dotazione organica della presidenza del consiglio. Dopo qualche tempo di tagli sul fronte della spesa per il personale, infatti, da quando l' ex ministro degli Esteri è alla guida dell' esecutivo l' esborso per i dipendenti della sede del governo è tornato a crescere.
Secondo la nota preliminare al bilancio di previsione della presidenza del consiglio per l' anno 2017, attesa all' approvazione definitiva, quest' anno l' esborso complessivo per il personale in servizio supererà i 200 milioni di euro (per l' esattezza 201.526.501). Di questi tempi lo scorso anno - Gentiloni è entrato a Palazzo Chigi il 12 dicembre 2016 - l' esborso per i dipendenti non raggiungeva i 195 milioni. Quindi in dodici mesi la spesa per chi presta servizio nelle varie sedi governative è cresciuta di oltre sette milioni di euro. Un' inversione di tendenza rispetto al 2016, quando i costi, in confronto al 2015, avevano subìto una contrazione di poco più di due milioni di euro.
A pesare, sul piatto della bilancia, è soprattutto l' incremento dell' esborso per «retribuzioni e compensi del personale di ruolo e di prestito presso la presidenza del consiglio dei ministri». Quest' anno per pagare gli stipendi Palazzo Chigi spenderà poco più di 183 milioni di euro. Oltre quattro milioni in più rispetto a quanto accantonato nel 2016.
Sul groppone, del resto, c' è l'«assunzione di nuove unità di personale»: 56. Quattro provenienti dalle Province; 36 dal ministero dello Sviluppo economico; 16 «per l' esercizio di compiti connessi all' impiego dei Fondi strutturali europei e al monitoraggio degli interventi cofinanziati dai suddetti Fondi strutturali». Ingressi che sono costati poco più di due milioni di euro (per la precisione 2.093.700 euro).
PALAZZO CHIGI CONSIGLIO DEI MINISTRI
Un conto al quale aggiungere la spesa per i «trattamenti economici accessori» - e sono altri 1,3 milioni - quella per i buoni pasto destinati ai nuovi dipendenti - 360mila euro - nonché l'esborso causato dalla «spesa per il personale assegnato alla struttura di supporto al Commissario straordinario per l' Agenda digitale»: circa 300mila euro.
La macchina di Palazzo Chigi, invece di dimagrire, ingrassa. Anche perché, nonostante l'«amministrazione trasparente» sbandierata sul sito della presidenza del consiglio, i dati pubblicati non chiariscono del tutto i dubbi sulla reale consistenza della pianta organica. A leggere «Il conto annuale 2016», il personale in servizio risulta essere pari a 2.137 unità: 2.100 a tempo indeterminato; 37 in forza di un rapporto di lavoro flessibile.
Il dato, se confrontato con quello del 2015, sarebbe pure positivo, visto che due anni fa la somma delle stesse voci dava un risultato di poco superiore: 2.169. Ma i dipendenti di Palazzo Chigi, sempre stando ai documenti pubblicati dal governo, potrebbero essere molti di più. Sul conto andrebbero messe anche le 3.347 unità che risultano «in servizio per Regioni ed estero». Guai a chiedere lumi a Palazzo Chigi, però: il quesito sulla reale consistenza della pianta organica passa di ufficio in ufficio con il più classico degli scaricabarile. Senza ottenere risposta.
Nessun dubbio, invece, sui dipendenti «comandati» e «distaccati» fuori ruolo: sono 1.409. Gira che ti rigira, insomma, la situazione non è molto cambiata da quando Silvio Berlusconi, ricordando la situazione trovata nel 2001 al momento del ritorno a Palazzo Chigi, esclamò: «Mi sono trovato davanti 4.500 persone!».
Fatte tutte le somme con i numeri a disposizione, il risultato è che a Palazzo Chigi non tira certo aria di smobilitazione. A testimoniarlo è anche la lievitazione dei costi del segretariato generale di Palazzo Chigi, ovvero il cuore della macchina amministrativa dell' esecutivo. Lo stanziamento, in questo caso, con Gentiloni è passato da 403,5 a 537,9 milioni di euro. Con un incremento, dunque, di 134 milioni rispetto a quanto accaduto con il suo predecessore, Matteo Renzi. Una goccia nel mare pensando agli 1,3 miliardi che quest' anno è costato Palazzo Chigi considerando tutte le spese correnti.
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