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“LE SCADENZE DEL PNRR ANDREBBERO RIVISTE NELL'INTERESSE DI TUTTI I PARTNER EUROPEI” – GIANCARLO GIORGETTI TORNA A CHIEDERE UNA PROROGA OLTRE IL 2026 PER LA MESSA A TERRA DEL RECOVERY – UN’AMMISSIONE DEI RITARDI DELL'ITALIA, CHE RISCHIA DI PERDERE 94 MILIARDI DI EURO DI FINANZIAMENTI SE NON REALIZZA I PROGETTI – IL “DON ABBONDIO” LEGHISTA PROVA A FARE LA FACCIA DURA: "IO NON HO PAURA DI METTERE IN DISCUSSIONE DECISIONI EUROPEE”

giancarlo giorgetti alla camera

GIORGETTI, RIVEDERE I TEMPI DEL PNRR 

(ANSA) - Le scadenze del Pnrr andrebbero riviste nell'interesse di tutti i partner europei. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, all'assemblea generale di Unione italiana vini. "Io non ho paura", ha detto Giorgetti, di mettere in discussione decisioni europee. 

 

"A mio giudizio sarebbe più realistica una determinazione delle tempistiche che sia utile per i Paesi, per le imprese e per l'Europa stessa", ha detto Giorgetti all'assemblea ospitata da Confcommercio, nella quale ha criticato anche le decisioni prese nell'emergenza della pandemia come il Next Generation Eu, con l'emissione di debito comune nato anche per sostenere l'economia italiana caduta in una profonda recessione e rilanciare gli investimenti pubblici: una "politica keynesiana all'amatriciana" quando "sarebbe stato più razionale prevedere una scadenza temporale più normale".

 

Il ministro ha aggiunto che la globalizzazione è in crisi e in questo contesto l'Italia ha un potenziale: "oggi c'è un clima, un sistema Italia ideale per investire e produrre" e l'Italia "rappresenta un luogo di maggiore interesse rispetto ad altri Paesi, e lo possiamo dire dopo anni nei quali siamo stati la pecora nera".

 

giancarlo giorgetti raffaele fitto

GIORGETTI, 'L'OBIETTIVO È SALDO PRIMARIO IN PAREGGIO' 

(ANSA) - La crescita dell'economia italiana si conferma "perfettamente in linea con le previsioni del governo contestate da tutti" e nel solco di obiettivi "realistici e soatenibili". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti aggiungendo che "l'obiettivo non è portare il bilancio in pareggio, ma riportare il saldo primario in pareggio sì,non creare nuovi debiti al netto del servizio degli interessi, da lasciare ai sempre meno italiani che dovranno onorarlo". 

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