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GIORGIA, DA CHE PARTE STAI? - LA MELONI EQUILIBRISTA NON RIESCE A PRENDERE LE DISTANZE DALLA VERGOGNOSA IMBOSCATA DEL SUO ALLEATO TRUMP A ZELENSKY: “I TONI DANNO L’IMPRESSIONE CHE SI SIA SU POSIZIONI MOLTO DISTANTI. MA IN REALTÀ NON LO SONO PERCHÉ L’OBIETTIVO È CONDIVISO: PORTARE LA PACE IN UCRAINA, GIUSTA, STABILE, DURATURA E DIREI DEFINITIVA”. È GIUSTA UNA PACE CHE COSTRINGE ZELENSKY AD ARRENDERSI E SANCISCE LA LEGGE DEL PIÙ FORTE? – LA DUCETTA PRIMA INVOCA UNA POSIZIONE UNIVOCA DELL’OCCIDENTE, POI RIBADISCE LE “PERPLESSITÀ SULLA PROPOSTA FRANCO-BRITANNICA” E LA CONTRARIETÀ ALL’INVIO DI SOLDATI ITALIANI IN UCRAINA. QUINDI ‘STA PACE CHI LA GARANTISCE?

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GIORGIA MELONI A XXI SECOLO – VIDEO

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MELONI: L’ITALIA NON MANDERÀ SOLDATI E SPINGE PER UN’INTESA CON TRUMP

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

«Puntare a evitare qualsiasi divisione e frattura che renderebbe tutti più deboli».

Che sia sul futuro dell’Ucraina o sui dazi Usa contro l’Europa, è questo l’obiettivo che Giorgia Meloni dichiara di voler perseguire «nell’interesse dell’Italia».

 

In un momento, ha specificato ieri nel programma XXI Secolo di Francesco Giorgino, «non facile per nessuno, in cui prima di fare una scelta occorre ponderarla bene». E nel quale non ci possiamo permettere «letture infantili», rimarca rivolta all’opposizione che le chiede «da che parte sta». Perché, appunto, «ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli».

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

Secondo la premier non c’è una frattura insanabile neanche fra il presidente Usa Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky. «I toni danno l’impressione che si sia su posizioni molto distanti. Ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è condiviso: portare la pace in Ucraina, giusta, stabile, duratura e direi definitiva», dice Meloni.

 

Convinta che «costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza, da fare in modo che non si possa tornare alla guerra, serva all’Ucraina, ai Paesi europei e a Trump, che è un leader forte e non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno potrebbe violare».

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

E lo scontro tra i leader nello Studio ovale? «Sono dibattiti che normalmente non si fanno davanti alle telecamere. Diciamo che non ha aiutato».

 

La premier ribadisce le «perplessità sulla proposta franco-britannica» di inviare soldati europei in Ucraina, «molto complessa» e non convincente «sul piano dell’efficacia»: «Non manderemo soldati italiani in Ucraina».

 

Così alla dem Elly Schlein e al 5 Stelle Giuseppe Conte, che la invitano a schierarsi, replica: «Se chiedono di stare “senza se e senza ma” con l’Europa significa che dovremmo mandare i nostri militari?». Si domanda «a chi giova la tifoseria» e ricorda di aver dato dall’opposizione l’appoggio al governo Draghi allo scoppio della guerra.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

Ma Trump che annuncia dazi è un amico? Meloni sorride: «Sono anch’io amica di molti leader, ma difendo l’interesse italiano. Il nostro interesse è opposto a ciò che sta dichiarando Trump. Vedremo che farà. Sono convinta che la guerra dei dazi non convenga neanche agli Usa. Lo dirò a Trump e farò di tutto per evitarlo».

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