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IL GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO COME SEGRETARIA DEL PD, ELLY SCHLEIN AVEVA TUONATO: “I CACICCHI? NON VOGLIO PIU’ VEDERLI”. COME E’ FINITA? CHE E’ STATA COSTRETTA A TRATTARE CON LORO IN VISTA DELLE CANDIDATURE PER LE REGIONALI – IN TOSCANA LE E’ TOCCATO RINCULARE E DARE L’OK ALLA RICANDIDATURA DI EUGENIO GIANI – IN CAMPANIA HA DOVUTO APRIRE UN DIALOGO CON VINCENZO DE LUCA, PER NON RITROVARSELO CONTRO E PERDERE – IN PUGLIA MICHELE EMILIANO SPADRONEGGIA, FACENDO INCAZZARE IL CANDIDATO IN PECTORE DECARO – CON LO SFALDAMENTO DELLE CORRENTI DEM, I “CACICCHI” SONO L’ULTIMO BASTIONE DEGLI ANTI-ELLY…

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per www.corriere.it

 

DARIO FRANCESCHINI - ELLY SCHLEIN

[…] Elly Schlein, oltre due anni dopo la sua elezione a segretaria, è ancora costretta a sedersi per mediare e trattare con i “cacicchi” del partito (tema di queste settimane, le prossime regionali: chi candidare in Toscana, Campania, Puglia, e come, quando, perché).

 

I cacicchi sono meravigliosi esemplari politici in via di estinzione. […] Sono forti, affascinanti, astuti, esperti, cinici, feroci. E, come sostiene qualcuno, necessari per il complesso ecosistema dem.

 

elly schlein eugenio giani

La Schlein ne parlò, sprezzante, il giorno del suo insediamento, sul palco del centro congressi “La Nuvola”, all’Eur. Sebbene non ne avesse mai visto uno dal vivo (ma, all’epoca, s’era appena iscritta al partito: se no, forse, sarebbe stata un filo più prudente), li mise in fila: cacicchi, capibastone, capicorrente, detti anche boss, baroni, padrini, ras. “Non vogliamo più vederli!” - la giugulare si gonfiò sotto la camicia bianca e dietro al microfono. L’attacco, violento, inatteso, dopo nemmeno venti minuti del suo discorso programmatico.

 

de luca emiliano 19

Capito, no? Come flash back, può bastare. Torniamo a lunedì scorso. Eccola: ha un appuntamento con Eugenio Giani, il governatore uscente della Toscana, che ambisce al secondo mandato. Elly, invece, vorrebbe segarlo. […] Solo che Giani annusa il pericolo. […] Il colloquio con la segretaria dura quattro ore. Poi lui esce tipo il Cavaliere Nero della celebre barzelletta di Gigi Proietti. Cronisti intorno. E Giani, tronfio: “Volete sapere com’è andata? Chiedete alla segretaria”.

 

Però la segretaria non replica, incassa la sconfitta, sorride, un passo di lato, saluta, parla di Trump, evita polemiche: ha acquisito, va detto, una notevole capacità di manovra. Sa bene che i cacicchi, pur riconoscendole il merito di aver riportato stabilmente il partito intorno al 23%, non le perdonano quel suo certo movimentismo, l’attitudine a decidere sempre tutto in solitaria […]

VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

 

Un attento osservatore di faccende dem, riflette: “I leader storici e i vecchi cacicchi hanno stabilito con la segretaria una specie di pace messicana”. Il concetto aiuta a capire anche ciò che sta accadendo in Campania. Dove il presidente Enzo De Luca, cui la legge preclude un terzo giro sulla poltrona di Palazzo Santa Lucia, urla da settimane la sua ostilità all’eventuale candidatura di Roberto Fico, il grillino che, dopo aver importato tappeti, si ritrovò presidente della Camera. Però poi De Luca incontra la Schlein. Urla ancora? Non più. Il sultano tratta. E dice: intendete candidare Fico? Problema vostro. Ma affinché io non saboti la sua elezione, voglio questo e questo (ipotesi: un ruolo nazionale per Piero, il figlio deputato, più la possibilità di indicare l’assessore alla Sanità e il vicepresidente della giunta regionale).

michele emiliano e antonio decaro

 

Personaggioni che non mollano mai. La forza delle correnti è un po’ evaporata, però poi uno come Andrea Orlando, per dire, resta comunque il responsabile dei rapporti con gli industriali. Elly, che voleva lentamente far fuori i cacicchi e gli ultimi grandi capi del partito, ha insomma capito che deve conviverci. […] Ai suoi (Taruffi, Bonafoni, Righi, Alivernini) chiede d’informarsi: che fa Franceschini? Non le sfugge che se è diventata segretaria, molto del merito fu suo […]

 

michele emiliano antonio decaro

Goffredo Bettini, invece, riceve in casa (luogo d’antico charme: con il soffitto di mattoncini e quattromila volumi alle pareti). Lo temono molto. Non solo per lo spaventoso intuito. Ma perché è uno dei pochi che ancora si lascia martellare da passioni politiche primordiali. […] In Puglia, addirittura, comincia ad esserci materiale per una serie tv: con il candidato in pectore Antonio Decaro che non vuole in consiglio regionale il suo padre politico, Michele Emiliano, governatore uscente e cacicchio in purezza […] Non ci sono solo i cacicchi. […] si registra un gran parlare (bene) di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, e di Roberto Gualtieri, a Roma ormai dentro una crescita esponenziale di consenso (laggiù, l’uomo che assiste nell’ombra è il potente onorevole Claudio Mancini).