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GIOVANARDI E LE FAKE NEWS: “QUANDO LA LANZILLOTTA MI TOLSE LA PAROLA. MANCO AI TEMPI DEL FASCISMO…” – IL SENATORE RICORDA LE AGGRESSIONI VERBALI E GLI INSULTI CHE RICEVETTE DA M5S E PD DURANTE IL DIBATTITO PARLAMENTARE SULL’ATTACCO TERRORISTICO A DACCA 

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Lettera del sen. Carlo Giovanardi

 

Caro Dago,

resoconto stenografico Giovanardi

 

il problema è quando le fake news vengono accreditate nelle Istituzioni, nel caso di Fermo al Senato della Repubblica, convocato il 7 luglio 2016 con all’ordine del giorno “comunicazioni del Governo sull’attentato terroristico di Dacca”.

 

resoconto stenografico Giovanardi 1

Per le Vestali del politicamente corretto bisogna “credere, obbedire, combattere” anche quando non si sa di cosa si parla, anche quando si era appena finito il dibattito sui 9 italiani barbaramente  trucidati a Dacca, che poi Matteo Renzi, sciaguratamente, paragonò alla rissa di Fermo, creando ad arte un caso che ha tenuto banco sui media per giorni e fatto bollare l’Italia coma razzista in tutto il mondo.

GIOVANARDI

 

Tutto è cominciato con un intervento estemporaneo del senatore Francesco Verducci (Pd), quello che appare nella foto al funerale con Boschi e Boldrini, che informava l’Aula che era avvenuta a Fermo “una infame aggressione razzista”, “con modalità bestiali”, “una aggressione senza tregua”.

fake news boldrini boschi verducci

 

Allego il verbale dell’Aula del 7 luglio 2016 alla vigilia dei solenni funerali di Fermo, quando il Presidente pro tempore Linda Lanzillotta mi tolse la parola, che testimonia l’unico precedente di censura preventiva ad un senatore dal tempo del fascismo tra insulti e aggressioni verbali da parte di senatori del PD e dei 5 stelle, episodio che ho poi inutilmente segnalato in modo formale al Presidente del Senato Piero Grasso perché in qualche modo lo censurasse.

 

Cordiali Saluti.

 

Sen. Carlo Giovanardi

 

IDEA Popolo e Libertà