1. ALTRO CHE RENZUSCONI! CON LA NUOVA LEGGE ELETTORALE GRILLO SI BLINDA NEL PALAZZO E SOGNA DI ANDARE AL BALLOTTAGGIO. MAGARI PER RIPETERE L'EXPLOIT DI PARMA 2. PARLA GIOVANNI FAVIA, IL PRIMO GRANDE EPURATO M5S. "IN PARLAMENTO C’È UN MANIPOLO DI SOLDATINI CHE HANNO VINTO IL POSTO CON UN REALITY, TELECOMANDATI DA CASALEGGIO E GRILLO, DUE CAMPIONI ASSOLUTI DI SPECULAZIONE E MISTIFICAZIONE’’ 3. “CASALEGGIO SA CHE QUESTA LEGGE CI CONSEGNA PER ALMENO DIECI ANNI A TRE SIGNORI: RENZI, BERLUSCONI E GRILLO. CON QUESTA RIFORMA, LORO TRE SI BLINDANO IN PARLAMENTO. LO SPACCIANO PER BIPOLARISMO, MA È UN TRIPOLARISMO SCIENTIFICO’’ 4. ‘’IO NON CREDO CHE SE DOMANI SI ANDASSE A VOTARE IL GRILLISMO PERDEREBBE MOLTI VOTI. IL MOVIMENTO NON E' UNA FORZA DI POPOLO MA UNA FORZA POPULISTA"

Francesco Bonazzi per Dagospia

Giovanni Favia è stato l'anima dei Cinque Stelle in Emilia Romagna, dove fa il consigliere regionale. Espulso per lesa-tv (andò a una trasmissione senza il permesso di Casaleggio) oggi segue da lontano i suoi ex compagni, che conosce benissimo. E anche se continua a beccarsi miriadi di insulti via internet da sedicenti puristi del grillismo, non si sottrae alla richiesta di commentare le ultime gesta dei suoi ex amici.

Le sceneggiate dei grillini a Montecitorio sono la mossa della disperazione, l'ammissione del loro auto-isolamento?
"Direi proprio di no. A Grillo interessa solo gestire il consenso elettorale e chi tenta di giudicare le mosse dei Cinque Stelle secondo i canoni degli altri partiti finisce fatalmente fuori strada. Il movimento è una macchina da voti e basta, programmata e teleguidata con grande mestiere da Genova e da Milano con strategie di marketing che partono tutte da una considerazione molto semplice: in Italia il voto non è razionale".

La dote di seggi ottenuta alle scorse elezioni sembra però largamente inutilizzata e gli elettori potrebbero punire questo spreco.
"Io non credo che se domani si andasse a votare l'M5S perderebbe molti voti. E questo nonostante a livello locale, contrariamente ai primi tempi, manchino del tutto organizzazione, meritocrazia e un minimo di pensiero politico strutturato. Il giochino si regge a livello nazionale sulle trovate di Grillo e Casaleggio, che sono due campioni assoluti di speculazione e mistificazione. Sono sempre e costantemente a caccia di voti, come il primo Berlusconi. Quando Di Battista arriva a dire in Parlamento che "là fuori la gente non ha il pane" e "bisogna dargli da mangiare" siamo alla fine della politica".

I suoi ex compagni di avventura protestano con ogni mezzo contro il Renzusconi, ma hanno rifiutato il dialogo e comunque, a occhio, la nuova legge elettorale non dovrebbe andargli troppo male.
"I Cinque Stelle sono quelli che hanno il maggior guadagno da questa legge e lo sanno benissimo. Solo che non lo possono dire. Casaleggio non ha voluto mettersi in mezzo perché sa già che negli anni a venire anche l'Italicum, almeno dal punto di vista mediatico, finirà per diventare un'altra legge-porcata. Lui è furbo e non vuole sporcarsi le mani, ma sa perfettamente che questa legge ci consegna per almeno dieci anni a tre signori: Renzi, Berlusconi e Grillo. Con questa riforma, loro tre si blindano in Parlamento. Lo spacciano per bipolarismo, ma è un tripolarismo scientifico. Vede, Renzi e il Cavaliere, che sono i padri di questo capolavoro, sanno che il tipo di elettorato che Grillo ha intercettato non votava già più da anni per i loro due poli e non è interessato a due partiti più o meno moderati. In compenso, con questa legge non entra più nessuno".

In che senso?
"Succede che tutte le forze antagoniste non entrano più nel gioco della politica per via delle soglie di sbarramento. Come Cinque Stelle ci abbiamo messo anni. Stavamo all'1-2% e siamo dovuti partire dai consigli comunali. E pensate alla Lega Nord, che all'inizio mandava a Roma solo Bossi e Miglio. Si può pensare tutto il male possibile della Lega, ma sono stati un movimento importante e seguito. Se oggi ricominciassero da zero non ce la farebbero mai e poi mai ad arrivare a Roma. Tutto questo non va d'accordo con lo spirito originario del movimento Cinque Stelle".

Tanto ormai ce l'hanno fatta a entrare nel Palazzo, e anche in forze.
"Ma certo, questa legge è geniale per i Cinque Stelle perché loro non arriveranno mai primi, ma saranno sempre il miglior secondo".

Non arrivano terzi?
"Loro puntano ad arrivare secondi e con la seconda piazza si va al ballottaggio. Ipotizziamo che ci vadano contro Renzi: succederà come a Parma, dove Pizzarotti vinse con i voti della destra".

Torniamo alle scene di questi giorni, all'ostruzionismo spinto. Che cosa significa?
"E' la rappresentazione perfetta della mutazione grillina. Il Movimento non è più forza di popolo, ma forza populista, che una volta arrivata nel Palazzo ci si blinda dentro. Nella prossima legislatura sarà anche peggio: avremo solo i soldatini dei due maggiori partiti e i
grillini telecomandati da Casaleggio. I liberi cittadini saranno totalmente tagliati fuori".

Ok, ma le sceneggiate?
"Le sceneggiate sono l'effetto della strategia di Grillo e Casaleggio, che passa per gli slogan facili e la mostrificazione dell'avversario politico. Devo dire che pur condividendo ancora molti contenuti, oggi mi vergognerei di essere in un partito del genere. Vede, quando io giravo in lungo e in largo l'Emilia Romagna rossa con Grillo che chiamava Veltroni "Topo Gigio", uno come Di Battista votava Veltroni. Quando vidi Tavolazzi, espulso come me, piangere, ho capito che stavamo perdendo ogni umanità. A Roma hanno mandato quasi esclusivamente dei soldatini".

Però loro dicono che lottano perché "ci stanno rubando la democrazia"...
"Ci rubano la democrazia? E allora ti metti al tavolo con Renzi e Berlusconi e tratti fino alla morte. Troppo facile dire che non ci si siede con il condannato. Vogliono solo continuare questa narrazione falsa dei buoni contro i cattivi. Una storiella sulla quale pensano di guadagnare altri voti".

Ma sul decreto Bankitalia avevano torto o ragione?
"Ragione, ma in consiglio regionale mi trovo ogni giorno di fronte a cose ben peggiori, scelte irreversibili che riguardano pezzi di territorio che vengono devastati. Però non è con le sceneggiate che si fermano certe operazioni, ma mobilitando la cittadinanza. La verità è che questi deputati telecomandati hanno vinto il seggio con un reality. E non facendo battaglie sul territorio. E anche se si sono ridotti lo stipendio, prendono 3 mila euro al mese e hanno tutto spesato. Dire "io rappresento i cittadini" non vuole dire nulla. Ripetere "decide la rete" significa solo nascondere le proprie magagne politiche. Io ho una serie di colpe da espiare perché ho contribuito a creare il mostro, e le espio facendo il grillo parlante. E poi la sa una cosa?"

No, confessi
"Ogni volta che li critico, mi arrivano centinaia di insulti e minacce via internet".

 

 

FAVIA E GRILLO GIULIA INNOCENZI E GIOVANNI FAVIAGIOVANNI FAVIAGIOVANNI FAVIAindex beppe grillo a genova alessandro di battistaalessandro di battista