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Paolo Martini per "Sette - Corriere della Sera"
Da ormai due anni la tv pubblica inglese Bbc vive una crisi senza precedenti, d'immagine oltre che economica. Si può anche pensare che la bufera che ha investito la classe dirigente della tv inglese, con una coda di bruschi tagli alle retribuzioni e persino alle pensioni dei manager, si sia riverberata sui prodotti seriali, almeno per quanto possiamo vedere anche noi italiani in queste settimane.
Oltre all'inevitabile Downtown Abbey, gli amanti dei telefilm "british-style" possono essersi appassionati alla terza serie del poliziesco Luther, un po' meno alle dieci puntate di The White Queen, curioso esperimento di un discutibile Game of thrones al femminile. Nella "mid-season" italiana il marchio Bbc si farà ancora notare, con riprese come quella del nuovo Sherlock con Benedict Cumberbatch, su Premium Crime dal 5 aprile, nonché novità come la mini-serie neozelandese di Jane Champion Top of the Lake, che è valsa il Golden Globe alla bravissima Elisabeth Moss (Peggy di Mad Men).
E' per la qualità riconosciuta nel mondo di molti dei suoi prodotti, e non certo per le quantità di pubblico generalista che raccolgono, che nessun scandalo istituzionale e nessun taglio hanno intaccato l'obiettivo di una ridefinizione di ruolo della Bbc. L'ultima volta che è venuto in Italia, il presidente di Bbc Trust Lord Patten of Barnes, che è anche uno dei più noti e influenti cattolici inglesi, ha spiegato ai convenuti del Prix Italia della Rai che è ora di mettere mano, con grande coraggio, addirittura al Rinascimento dei servizi pubblici televisivi, per metterli in condizione di competere con i nuovi concorrenti del mercato digitale. Dopo le belle parole il chairman della tv inglese è sceso anche sul piano concreto.
E dinanzi agli attoniti dirigenti della Rai ha spiegato che la prima operazione inevitabile è non solo tagliare senza pietà sui compensi più alti ma soprattutto rifondare la classe dirigente, distruggendo "l'elite che si autoperpetua" con la garanzia dei soldi statali. Naturalmente alla Bbc hanno cominciato dal direttore generale, il cui stipendio è stato tout court dimezzato, e poi sono arrivati a tutti gli altri manager, con l'obiettivo di far passare il comparto dirigente dal 2,5 per cento della forza lavoro a un più sano 1 per cento entro il 2015.
Stando a quanto dichiarato in Commissione Parlamentare di Vigilanza dal direttore generale Luigi Gubitosi, la Rai ha 11mila 378 dipendenti, di cui 662 dirigenti: pensate un po' che entro due anni bisognerebbe tagliarne cinquecento! Ma, per una bella rivoluzione all'inglese, il primo taglio dovrebbe essere culturale e spazzare via, come il caso delle serie Bbc insegna, l'equivoco generalista che imprigiona la Rai a un'idea di pubblico obsoleta e sproporzionata come la sua classe dirigente. Ne riparleremo quanto prima.
GUBITOSI E TARANTOLA jpegLord Patten and Mark Thompson lord patten LORD CHRIS PATTEN viale mazzini
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