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Cinque grammi di cocaina? Solo una scorta estiva per uso personale. A dirlo, ieri, è stato il giudice del tribunale di Forlì, Alessandro Trinci, spiegando così l'assoluzione di uno studente che la sera prima era stato fermato dai carabinieri dopo un breve inseguimento nelle strade della cittadina romagnola.
L'arresto del ragazzo - che aveva anche tentato di disfarsi della droga gettandola in un locale - è stato convalidato, ma alla successiva richiesta di rito abbreviato il magistrato ha detto che la sostanza stupefacente rinvenuta era sì «abbondante», ma comunque per «uso personale», e che non è raro che d'estate si tenda a fare una scorta per le vacanze o per le maggiori difficoltà di reperire i fornitori. Il giovane è stato dunque rimesso in libertà «perché il fatto non sussiste», e gli sono stati restituiti i 120 euro sequestrati dai militari al momento dell'arresto (presunto provento di spaccio).
Una decisione che non mancherà di far discutere nel Paese che è tra i maggiori consumatori di cocaina d'Europa, come hanno confermato gli ultimi dati dell'Osservatorio di Bruxelles (la media del consumo in Italia è 0,8%, quella europea 0,4) e l'ancor più recente ricerca effettuata dal Niva (Norwegian institute for water research) di Oslo e dall'istituto «Mario Negri» sulle acque fognarie delle principali città : Napoli, Roma e Milano tutte da record con medie di 5-8 dosi al giorno).
«Però non la si può considerare una sentenza anomala - spiega Riccardo Gatti al Corriere - perché la normativa lascia una certa libertà di interpretazione. Certo, è un quantitativo notevole, ma ogni situazione va analizzata singolarmente». Legge da cambiare? «Sì, andrebbe cambiata e ripensata, ma non è così facile», risponde Gatti, che è direttore del Dipartimento dipendenze dell'Asl di Milano e responsabile del Laboratorio previsionale della Regione Lombardia.
Che aggiunge: «Per quanto riguarda la cocaina, però, io credo che il boom sia finito, il fenomeno non è più in crescita». Eppure le previsioni del suo istituto indicano cifre choc. «Le nostre proiezioni dicono che in Italia nel 2015 i consumatori saranno circa 700 mila. Numero enorme, certo, ma è una droga ormai anacronistica. Era il doping degli yuppie, uno stile di vita. I ragazzi di oggi preferiscono altro, vogliono alterarsi profondamente». E come? «Usano ex farmaci come la chetamina, droghe sintetiche, sostanze provenienti
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