DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Estratto dell'articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”
Il governo Meloni, dopo la reintroduzione dei voucher, torna al Jobs Act anche sui contratti a termine per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle imprese. Allo studio dell'esecutivo c'è un decreto lavoro che potrebbe allungarne durata e assenza di causale, ovvero la motivazione dell'assunzione, fino a 36 mesi.
marina elvira calderone foto di bacco
Modificando in profondità il decreto Dignità del 2018 (Conte I) che aveva provato ad arginare la precarietà riducendo la durata e le proroghe: 4 in 24 mesi anziché 5 in 36. Togliendo la causale nel primo contratto fino a 12 mesi, limitandola a tre esigenze fino a 24 mesi: temporanee, sostituzioni e picchi di lavoro. E rendendo ciascun rinnovo più costoso dello 0,50%.
La differenza con il Jobs Act di Renzi sarebbe nell'affidare alla contrattazione nazionale e territoriale la possibilità di fissare l'asticella della durata dei contratti senza causali: se fino a 24 mesi oppure a 36 mesi. Toccherebbe cioè ai sindacati (nazionali o aziendali) decidere con le imprese fin dove spingersi nell'assicurare contratti senza paletti. […]
Va anche detto che il decreto Dignità è stato di fatto sospeso durante il periodo pandemico, consentendo rinnovi o proroghe senza causali fino a 24 mesi con lo stesso datore di lavoro dal 23 marzo 2020 al 31 dicembre 2021. Poi il cambio di governo tra il Conte II e Draghi e l'arrivo della delega ai contratti collettivi scaduta da due mesi. Ora ci risiamo.
«Se l'intento del possibile decreto lavoro è quello di liberalizzare il contratto a tempo dopo aver pure ripristinato i voucher, il governo Meloni troverà la nostra opposizione», dice Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil. […]
La ministra del Lavoro Marina Calderone per ora ha previsto due incontri con le parti sociali: uno il 12 gennaio sulla sicurezza e l'altro il 19 gennaio sulle pensioni. Di decreto lavoro per ora non si parla. Ma si sa che il suo dicastero studia un altro dossier che potrebbe finirci dentro: le norme per smontare il decreto Trasparenza voluto dall'ex ministro Orlando e mal digerito dai consulenti del lavoro di cui Calderone era presidente, ruolo ora ricoperto dal marito Rosario De Luca.
Il decreto Trasparenza, in attuazione della normativa Ue, prevede obblighi di informazione al lavoratore al momento dell'assunzione sui suoi diritti. Ma secondo le imprese, specie le piccole, avrebbe aumentato di molto la burocrazia. […]
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