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GLI “IMPRESENTABILI” DI RENZI - BELPIETRO: “IL PREMIER DEVE FAR DIMETTERE CROCETTA E DE VINCENTI. IL PRIMO ELETTO COME SIMBOLO ANTIMAFIA, TOLLERA MINACCE MAFIOSE AI SUOI. IL SECONDO GOVERNA MA PER I GIUDICI È A DISPOSIZIONE DEI DE BENEDETTI” - ''LUPI E’ STATO ROTTAMATO PER MOLTO MENO''

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Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”

 

lucia borsellino rosario crocettalucia borsellino rosario crocetta

Gli uomini nuovi sono più impresentabili di quelli vecchi. Basti pensare a Rosario Crocetta, l’icona dell’antimafia che da tre anni governa la Sicilia.Arrivato alla guida di Palazzo dei Normanni come il paladino della legalità, poi si fa sorprendere al telefono dai carabinieri mentre il suo medico di fiducia - in seguito arrestato per truffa - gli confida che Lucia Borsellino, figlia dell’ex pm ucciso da una bomba di Cosa nostra, dovrebbe fare la fine del padre.

 

Il simbolo della lotta alle cosche, l’uomo del cambiamento, colui che in 32 mesi è riuscito a cambiare 35 assessori dando prova di manifesta incapacità perlomeno nella scelta delle persone, non ribatte. Di fronte alle parole macabre, a un attacco violento a un suo assessore, a una minaccia di morte, Crocetta non fiata.

BORSELLINO - TUTINO - CROCETTABORSELLINO - TUTINO - CROCETTA

 

Non reagisce, non difende la donna che ha scelto di nominare ai vertici della Sanità sfruttando il nome simbolo dell’antimafia. No, Crocetta resta muto. Non si sa se al telefono annuisca o faccia finta di niente per non contraddire l’interlocutore. Dopo che l’Espresso ha pubblicato in esclusiva l’intercettazione - smentita dalla Procura e riconfermata dal settimanale - il presidente dice di non aver sentito.Che strano,i carabinieri odono perfettamente, lui no.

 

CROCETTACROCETTA

Però, per non sembrare uno attaccato alla poltrona, Crocetta si autosospende.Resta in carica, ma non esercita la funzione. Come se la Sicilia, una Grecia che è tenuta a galla a spese delle altre Regioni,avesse bisogno di un presidente che non c’è perché sospeso. Gli uomini nuovi sono più impresentabili di quelli vecchi. Perché un altro, uno del passato, nei panni di Crocetta avrebbe già rassegnato le dimissioni. Non si governa una Regionecon 9miliardididebiti cambiando un assessore al mese. Non si guida una giunta che invece di un governo locale sembra una sala d’aspetto delle dimissioni.

 

Soprattutto non si sta ai vertici di un ente da sempre sospettato di mafia se al telefono con chi minaccia un tuo assessore non reagisci e non hai uno scatto d’orgoglio. Inutile poi mettersi a piangere una volta svelata la conversazione, meglio sarebbe avere la dignità di farsi da parte. Le lacrime sulla mafia versata non servono a nulla. E a proposito di dignità e di uomini nuovi peggiori diquelli vecchi, due parole vanno spese anche su un altro impresentabile,il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

 

CLAUDIO DE VINCENTICLAUDIO DE VINCENTI

Dal professore (è docente di Economia politica alla Sapienza di Roma) nei giorni scorsi ci saremmo attesi un chiarimento. Da giorni il suo nome è sulle pagine dei quotidiani come ispiratore di una norma per aggirare le leggi ambientali. Un provvedimento ad hoc confezionato su misura per la centrale a carbone di Vado Ligure, impianto ritenuto altamente inquinante dalla Procura di Savona.

 

I pm accusano l’azienda, da cui il gruppo De Benedetti è uscito da poco, di aver provocato un disastro ambientale e addirittura di omicidio colposo e il sottosegretario che faceva? Invece di preoccuparsi di accertare se davvero i fumi potessero aver concorso a far ammalare migliaia di persone, provocandone la morte di centinaia, De Vincenti guidava un ministero che per salvare la centrale aveva scritto una norma porcata (copyright di due dirigenti del ministero dell’Ambiente).

MATTEO RENZI CLAUDIO DE VINCENTIMATTEO RENZI CLAUDIO DE VINCENTI

 

Certo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l’uomo che Renzi si è messo in casa e al quale è affidato lo studio dei dossier più scottanti che transitano da Palazzo Chigi, non è indagato, ma come ha spiegato ieri il procuratore di Savona dalle telefonate emerge con chiarezza che gli uomini di Carlo De Benedetti lo consideravano uno di loro: «Stabilivano quello che bisognava dire a De Vincenti perché lui facesse». Il braccio destro del presidente del Consiglio dunque al servizio di chi era?

 

Degli italiani, dei cittadini di Vado Ligure che dovevano respirare i fumi della centrale a carbone, o del gruppo Cir? Anche in questo caso, come per Crocetta, il senso dell’onore imporrebbe immediate dimissioni. Invece il sottosegretario si è limitato a dire che lui si è occupato della faccenda solo per difendere i posti dilavoro.Ma la tutela dell’occupazione prevede che si aggirino le leggi e che si ipotizzi una denuncia controimagistraticheindagano?

claudio de vincenti con la moglie paolaclaudio de vincenti con la moglie paola

 

A questo punto, sugli impresentabili urge l’intervento del premier. Lui che per molto meno ha fatto dimettere il ministro dei Lavori pubblici Maurizio Lupi e ha cacciato dal governo Antonio Gentile per una presunta pressione su un giornale neppure addebitabile all’onorevole, in questi casi che fa? Sta zitto come con Ignazio Marino o caccia sia Crocetta che De Vincenti? In Sicilia è il suo partito a dover staccare la spina. A PalazzoChigiinvecenon serveneppurel’intervento dei deputati: basta il suo.