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IL GOVERNO FINISCE IN PEZZI SUL TERZO MANDATO! FRATELLI D’ITALIA DOPO IL VOTO CONTRARIO DELLA LEGA IN CDM APRE A UNA GENERICA DISCUSSIONE SUI LIMITI AI MANDATI DEI PRESIDENTI, SALVINI: “SE SI RIAPRE LA RIFLESSIONE BEN VENGA”. MURO DI FORZA ITALIA CON TAJANI CHE AFFERMA: "DUE MANDATI SONO ABBASTANZA" – LE REGIONI, SULLA SPINTA DEI GOVERNATORI DELLA LEGA, SCRIVONO A PALAZZO CHIGI CHIEDENDO DI RIAPRIRE IL DIBATTITO. MA DIVERSI BIG DEL CARROCCIO PENSANO CHE...

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Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti

 

meloni salvini tajani

Sul terzo mandato siamo laici», dice Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni dentro FdI, il giorno dopo le bizze in Cdm sul tema. Anche Francesco Lollobrigida, capo-delegazione dei Fratelli al governo, fa sapere che a via della Scrofa «non ci sono pregiudizi » nel discutere di una legge nazionale (con tempi e modi tutti da vedere).

 

 

Può suonare come un’apertura ai desiderata leghisti, versione che sposa pubblicamente Matteo Salvini: «È importante che i cittadini possano scegliere, quindi se si riapre la riflessione ben venga». In realtà, diversi big del Carroccio temono che sia solo un modo per tirarla per le lunghe. Dribblare la questione, per l’ennesima volta.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

I governatori del Nord già si sono attrezzati, del resto. E domenica sera, a cena alla Scuola Grande di San Rocco, innaffiata dai migliori vini veneziani, hanno iniziato a sondare i colleghi del resto dello Stivale, approdati in laguna per il festival delle regioni. Trasferitisi a palazzo Balbi, sede della giunta veneta, in una seduta straordinaria della conferenza delle Regioni hanno limato un testo che chiede a Palazzo Chigi di riaprire il dibattito sui limiti ai mandati dei presidenti. Testo un po’ di compromesso, alla fine, per far sì che venisse votato anche dai governatori di centrosinistra presenti, dal toscano Giani al pugliese Emiliano.

 

E naturalmente col sigillo del campano Vincenzo De Luca. Il documento, visionato da Repubblica, chiede un «doveroso approfondimento sulla disciplina sui limiti per gli organi di vertice degli enti territoriali». Una revisione, si legge ancora, «improntata a criteri di equilibrio e responsabilità, potrebbe favorire una maggiore continuità amministrativa e la valorizzazione delle esperienze di governo maturate, rispettando la volontà del corpo elettorale».

 

ANTONIO TAJANI - GIORGIA MELONI - JD VANCE - MATTEO SALVINI

Con questa carta in tasca, domani il presidente del Friuli Venezia Giulia, Max Fedriga, vedrà Meloni a Palazzo Chigi. La premier avrebbe dovuto essere a Venezia, ma un’influenza l’ha trattenuta a Roma.

 

«Non siamo fatti di ferro», la difende il governatore alla vigilia del rendezvous , «anche lei è umana e si ammala ». Si fa quasi conciliante, il friulano. Sperando che il governo non tratti la sua regione (a statuto speciale) come il Trentino, che ieri l’altro si è visto impugnare la legge che avrebbe consentito al presidente Maurizio Fugatti un terzo giro da governatore. Più tranchant il veneto Luca Zaia: «L’impugnativa del governo? Temeraria. Il problema è nazionale».

 

Anche il lombardo Attilio Fontana chiede «chiarimenti» all’esecutivo, perché «l’autonomia delle regioni è un principio non derogabile».

 

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Tutta la maggioranza, 24 ore dopo il patatrac in Cdm, con Salvini che ha messo a verbale la contrarietà degli ex lumbard all’impugnativa, lavora comunicativamente per calmare le acque. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è sicuro che «la questione in generale sarà riconsiderata ». Lollobrigida sostiene che l’incidente «non intacca la coesione del governo». E ci sarebbe pure «amplissima » disponibilità a discutere.

Anche perché i tempi, ricordano altri esponenti di FdI, sarebbero lunghi: bisogna aspettare la pronuncia della Consulta sul Trentino. Per la Campania ci sono voluti mesi. Nel merito, le divergenze restano tutte.

luca zaia congresso lega

 

Il segretario di FI, Antonio Tajani, non ha cambiato idea: «Due mandati sono abbastanza».

 

(...)

 

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