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Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
Sventata per ora l’ipotesi della deliberata espulsione, la «Grexit», la speculazione si è spostata sul «Graccident», la possibilità che nelle prossime settimane un incidente possa buttare fuori Atene dall’euro. E la novità inquietante è che ormai persino la progressista Sueddeutsche Zeitung lo ritiene auspicabile. In Germania l’irritazione per le mosse di Tsipras e le esternazioni continue del suo ministro delle Finanze, Varoufakis, è alle stelle. Intanto, tutti gli occhi saranno puntati oggi su Mario Draghi.
Da Cipro (due volte all’anno la Bce si riunisce fuori da Francoforte, in uno dei Paesi della moneta unica), il presidente dell’Eurotower annuncerà i dettagli del «quantitative easing», il piano di acquisti di titoli pubblici e privati da 1.100 miliardi. Già ieri parlando alla Tv cipriota a Nicosia, Draghi ha spiegato che il quantitative easing della Bce «da solo non basterà per la crescita dell’Eurozona» e che «l’obiettivo della Bce è salvaguardare la stabilità dell’euro e tutti devono fare la loro parte per questo».
Parlando invece di Cipro Draghi ha aggiunto che il piano di salvataggio per «ha dato risultati» e il Paese è «sulla strada giusta per uscire dal programma in anticipo. La Bce oggi discuterà anche della Grecia, con Draghi che si muove sul filo del rasoio: non può - ne vuole - garantire un sostegno esplicito ad Atene, in questi mesi di limbo negoziale, ma non può neanche rischiare che un incidente finanziario la costringa ad uscire dall’euro.
IL NODO DEI FONDI
Insieme alle nuove stime sulla crescita (che sta migliorando, come ha anticipato il capo-economista Praet) e quelle sull’inflazione (che sta peggiorando, secondo indiscrezioni) l’Eurotower deciderà se aumentare i fondi emergenziali Ela che la banca centrale greca dà agli istituti di credito e che ammontano a 65 miliardi. L’Ela potrebbe essere l’unica boccata d’ossigeno garantita dalla Bce ad Atene, nei prossimi mesi di trattativa con Ue, Bce e Fmi. E’ certo che la Grecia sarà esclusa dal quantitative easing fino al raggiungimento eventuale di un nuovo accordo: Draghi lo ha specificato martedì in una lettera all’europarlamentare greco Papadimoulis.
Alle banche greche continuerà anche ad essere preclusa la possibilità di rifinanziarsi presso la Bce con i bond «spazzatura» ellenici: anche questa è un’eccezione prevista solo se Atene è sotto programma. Resta da capire se la Bce aumenterà il tetto da 15 miliardi di euro annui concessi ad Atene per emettere bond a breve termine; i falchi sono contrari. Intanto, alla vigilia della riunione, la moneta unica è crollata ai minimi da undici anni: 1,1072 rispetto al dollaro .
UN PIANO SUL DEBITO
Ad Atene Varoufakis ha riesumato l’argomento del la ristrutturazione del debito. E il governo ha annunciato che intende aiutare le famiglie indigenti, tagliando l’obiettivo sul disavanzo. Il consiglio dei ministri ha approvato un piano per distribuire 300 mila tessere alimentari, un bonus per gli affitti e aiuti per chi non può più pagare la bolletta. Inoltre, l’esecutivo fa sapere che non ha bisogno di nuovi aiuti, contro ogni apparente logica. Il precipitare dell’umore in molti Paesi europei, non solo la Germania, deve aver raggiunto le orecchie di Tsipras: secondo indiscrezioni avrebbe caldamente suggerito a Varoufakis di tacere per un po’.
Intanto, da Bruxelles Angela Merkel ha sottolineato ieri che la Ue sta lavorando a un «successo» del negoziato sul programma greco e ha allontanato speculazioni e indiscrezioni sulla necessità di un terzo pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro a giugno. Lunedì Varoufakis è atteso all’Eurogruppo, dove presenterà il piano di riforme. Oltre a quello per combattere la povertà, i media greci sostengono che presenterà una riforma del fisco e della pubblica amministrazione.
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